Milano: direttrice di LaPresse aggredita in centro
La giornalista e direttrice di LaPresse, Alessia Lautone, è stata aggredita in pieno giorno in una via centrale di Milano, da un uomo che chiedeva l’elemosina fuori dalla chiesa di via San Giorgio, poco distante dalla Stazione Centrale. L’accaduto l’ha raccontato, prima, sui suoi profili social, per poi commentarlo con diverse testate giornalistiche, con le quali ha sollevato anche il tema della sicurezza nel capoluogo lombardo.
Raccontando sui social l’accaduto, la direttrice di LaPresse aggredita a Milano ha spiegato che era in compagnia di un’altra donna quando ha sentito un uomo, l’aggressore, discutere animatamente con un’altra signora. A quel punto, racconta Alessia Lautone a FanPage, “ho guardato per vedere cosa stesse accadendo” senza intervenire in alcun modo, ma “lui ha iniziato a farmi gesti volgarissimi come quello che mi avrebbe sgozzato“. La direttrice di LaPresse aggredita a Milano si sarebbe poi girata, ma l’uomo “è venuto di corsa verso di me. Mi ha spinta con tutta la forza e ha continuato a fare il gesto che mi avrebbe sgozzata. Mi ha fatto parecchio male”, ha spiegato Alessia Lautone, “perché mi ha dato una specie di pugno su una spalla”. A quel punto, ha chiamato il 112, ma “mi hanno detto che ormai si era allontanato e di richiamare se l’avessi visto”.
Alessia Lautone: “A Milano c’è un problema con la sicurezza”
In un’altra intervista, rilasciata per Libero, Alessia Lautone, la direttrice di LaPresse aggredita a Milano ha raccontato di essersi trasferita in Lombardia da Roma circa tre anni fa. “Ho notato un deciso peggioramento” in tema di sicurezza, spiega, “vivo in una zona centrale e ogni giorno mi ritrovo cotto casa decine di persone ubriache che bivaccano e dormono. L’ho segnalato molte volte”, spiega, “ma nulla si muove”.
Insomma, secondo la direttrice di LaPresse aggredita “Milano è scaduta molto sul tema della sicurezza”, nonostante “si dice che non sia vero. Le istituzioni dovrebbero mettere mano alla sicurezza perché è un problema vero per la cittadinanza“. Infatti, spiega ancora Alessia Lautone a Libero, “i furti ormai sono all’ordine del giorno”, ma secondo lei è “impensabile aver paura a camminare per strada”. Il primo pensiero della direttrice di LaPresse aggredita, infatti, è andato “a mia figlia. A cosa sarebbe successo a lei se si fosse messa a litigare con questo soggetto. Non sarebbe finita così”.