TROVATA L’INTESA SULLE PRIMARIE PD: OK VOTO ONLINE MA CON LIMITI STRETTI

Alla fine l’intesa in casa Pd sarebbe stata trovata e toccherà in serata alla Direzione Dem (iniziata in ritardo alle ore 19.50, ndr) approntare le nuove regole in extremis sul prossimo Congresso: sul tema più importante, ovvero il voto online, le Primarie Pd vivranno un’autentica “prima volta” il prossimo 26 febbraio 2023 (dato ormai per scontato lo slittamento dalla precedente data del 19 febbraio). Come spiegano ANSA e AGI, l’intesa dai candidati alla segreteria del Pd Bonaccini-Schlein-DeMicheli-Cuperlo a quanto si apprende, vede il via libera «anche al voto online per le primarie, ma limitatamente ad alcuni casi specifici, come gli studenti fuori sede, gli anziani, i disabili e chi abita in zone troppo impervie».



Sarebbero in particolare tre i criteri per i quali sarà consentito il voto online oltre ai consueti gazebo: lontananza e impossibilità di arrivare ai seggi, studenti o lavoratori all’estero, anziani o disabili. Resta però da capire come saranno applicati questi criteri e come si potrà effettuare il controllo sull’effettiva iscrizione al Partito Democratico per chi voterà alle Primarie Dem. «Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani. Io vorrei che cominciassimo a discutere, per riportare la gente a votare Pd e a partecipare, di sanità, scuola, lavoro, ambiente: sono abbastanza sorpreso che si sia dovuto rinviare la direzione per trovare un accordo, quindi mi auguro che volontà e buonsenso portino a evitare una conta e una spaccatura. Noi dobbiamo parlare dei problemi dei cittadini e non delle regole del Pd che peraltro avevamo già cambiato e sulle quali mi auguro si trovi un accordo», aveva detto oggi pomeriggio Stefano Bonaccini, parlando a margine del congresso della Cgil di Modena. L’accordo alla fine sarebbe stato trovato anche se restano forti distanze tra l’area Schlein e le altre tre mozioni candidate. Deluso il segretario uscente Enrico Letta che aprendo la Direzione si sfoga così: «Proprio oggi, con il governo che faceva un errore del genere (sul tema accise benzina, ndr), noi avevamo possibilità di fare goal a porta vuota ma non lo abbiamo fatto perché stavamo discutendo di regole».



OGGI LA DIREZIONE DEL PD: CAOS TRA LE CORRENTI SU REGOLE PRIMARIE

Si terrà alle 19 e non più alle 12.30 la prevista lunga e campale Direzione Nazionale del Pd: l’accordo non c’è e si tratta a oltranza. All’ordine del giorno la decisione definitiva sulla data delle Primarie e sulle regole principali del Congresso che ne seguirà. In particolare, è sul voto online da affiancare ai gazebo che si concentra lo scontro tra i 4 candidati principali alle Primarie Pd: lo slittamento infatti della data delle votazioni, dal 19 al 26 febbraio, sembra avere il via libera di Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Tutt’altro che intesa invece sulla proposta lanciata dalla candidata ex vicepresidente di Regione Emilia Romagna di poter affiancare il voto online (come accade per il M5s) ai canonici voti nei circoli e nei gazebo.



Nella riunione-fiume di ieri, la road map affrontata dagli “sherpa” delle quattro mozioni prevede slittamento del voto ai gazebo il 26 febbraiovoto nei circoli al 19 febbraio e slittamento dei termini del tesseramento alla prima settimana di febbraio. In questo modo si viene incontro ai circoli di Lombardia e Lazio che con le Regionali al 12-13 febbraio si trovavano invischiati in una campagna elettorale che avrebbe potuto creare problematiche con le immediate successive Primarie Dem. Un accordo sarebbe stato trovato sul numero di firme da presentare per la candidatura: 1.500/2000, come nell’ultimo Congresso 2019, ergo meno del numero indicato nella prima lettera dello statuto sulle Primarie Pd 2023. Ma il caos generale tra le diverse correnti è tutt’ora in atto sulla mancanza di unanimità per il voto online: con Schlein ci sarebbe solo Cuperlo il quale ha dato disponibilità a discuterne ma allo stesso tempo invita a non dividersi sulle regole. Contrarissimi invece Bonaccini e De Micheli.

RISCHIO CONTA IN DIREZIONE PD: L’APPELLO DI LETTA AI CANDIDATI

Il medesimo appello è giunto ieri alla vigilia della Direzione Pd dal segretario uscente Enrico Letta, preoccupato per la possibile spaccatura che potrebbe verificarsi nella riunione di oggi a Largo del Nazareno (e scottato dagli ultimi sondaggi Swg che pongono il Partito Democratico ai minimi storici al 14%): il rischio della conta è infatti concreto in quanto un accordo effettivo unanime non è stato trovato. Se ormai viene dato come scontato che si voteranno le Primarie Pd il 26 febbraio 2023, la possibilità di votare anche online si assottiglia nonostante Schlein non molli la “presa”: «Quella sul voto online è una proposta complementare al voto nei gazebo, che e’ un fatto identitario per il Pd. Anche io sono tra quanti hanno voglia di andare ai gazebo per ritrovarsi, per conoscersi. Ma quella e’ una proposta volta a dare uno strumento in più, perché se guardiamo al dato drammatico di astensionismo record delle politiche, che coincide con le classi più povere, rischiamo di vedere sempre meno partecipazione delle fasce più fragili».

Risposta durissima arriva dal suo “ex” Presidente, Stefano Bonaccini: «Le regole del nostro congresso sono già state cambiate per consentire a chi non era del Partito democratico di partecipare a questo percorso», con riferimento alquanto “piccato” ed evidente alla giovane candidata al Congresso Pd. «La sola ipotesi che si possa spaccare il partito, per cambiarle ancora a congresso già in corso, anziché confrontarsi su come rilanciarlo, sarebbe sciagurata», aggiunge il comitato di Bonaccini. Secondo Alessandro Zan – con Franceschini, Orlando, Provenzano e Boccia a sostegno di Schlein – il voto online delle Primarie Pd non deve spaventare: «Non ci può essere alcun timore verso uno strumento che favorisce la partecipazione». Evidente la volontà di Elly Schlein di allargare le “maglie” delle Primarie per poter ottenere voti anche dai semplici “simpatizzanti” dem, diverso invece dal voto singolo nei circoli dove la candidatura di Bonaccini resta invece molto forte. Il problema è che manca poco più di un mese e ancora su data e modalità delle Primarie è buio pesto in casa Pd: «Le regole del congresso devono essere condivise. Questa è stata fin dall’inizio la nostra stella polare. Niente forzature e niente lacerazioni», è stato l’ultimo appello lanciato ieri da Letta tramite la nota della Segreteria dem, «Serve senso di responsabilità per non guastare un percorso – che tra l’altro ha portato oltre 18000 persone a dire la propria e a impegnarsi con i questionari della ‘Bussola’ – con fratture che in questo momento vanno assolutamente evitate».