Nella Direzione del Pd convocata per questa mattina sulla crisi di Governo – in vista del voto di fiducia in Parlamento domani e lunedì – il Segretario Nicola Zingaretti lancia un’altra offensiva contro l’ex alleato e suo predecessore alla guida del Nazareno: sullo strappo tra Renzi e Conte «lo sconcerto che nel mondo intero nei governi, nelle persone, ha provocato la notizia della crisi affonda qui le radici, nel ritorno, il giorno dopo l’approvazione del recovery, di un’Italia che rischia di aprire una fase incomprensibile».



Attacco diretto a Italia Viva, considerata responsabile di aver «indebolito la credibilità dell’italia, ha allontanato politica dai cittadini». Il segretario del Partito Democratico nella sua relazione alla Direzione si lancia in favore del Premier Conte per un’alleanza rinnovata e duratura fino alla fine della legislatura: «il Pd è impegnato a fare di tutto per difendere gli interessi dell’Italia che in questa situazione sono più vulnerabili».



DIREZIONE PD “SCARICA” RENZI: L’APPELLO AI COSTRUTTORI

Renzi era già stato definito «inaffidabile» nell’Ufficio Politico convocato il giorno dopo la crisi di Governo aperta da Italia Viva, ma qui Zingaretti va anche oltre «Una cosa è rilanciare, rinnovare, cambiare, aprirsi e mettersi in discussione – ha attaccato il Segretario Pd – altra cosa è distruggere, avere un approccio liquidatorio, aprire una crisi al buio che rappresenta l’opposto della volontà di migliorare l’azione di governo. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme».



Un ben servito e uno schiaffo piuttosto netto all’ex rottamatore, sancito in ultimo dall’appello fatto al termine della Direzione Pd ai cosiddetti “costruttori” per trovare una sponda nel “nuovo” Governo Conte: «Nel Parlamento esistono sensibilità democratiche, liberali ed europeiste che possono unirsi, noi facciamo un appello alla luce del sole e abbiamo il dovere, non il diritto, di rivolgerci al Parlamento per chiedere la fiducia perché l’Italia deve affrontare il Recovery, il piano di vaccinazione, le riforme sociali e del lavoro. Partiamo da questo appello alla responsabilità a tutte le sensibilità democratiche liberali ed europeiste che sono presenti in Parlamento». Una chiusura netta a chi come Renzi stamane sul Corriere della Sera aveva lasciato intravedere una possibile soluzione della crisi: niente più Conte, Governo rinnovato con guida della coalizione in mano al Partito Democratico. La replica di Zingaretti sembra però non dare scampo a possibilità di nuovo “dialogo”…