«Io condivido e chiedo il mandato sulla proposta a Mattarella di un incarico a Conte per dare vita ad un governo che raccolga il suo appello a un nuovo governo europeista che possa contare su ampia base parlamentare»: questo è il messaggio del Segretario Pd Nicola Zingaretti nella Direzione Nazionale del Partito Democratico in corso oggi pomeriggio in video collegamento al Nazareno. La relazione del Governatore Lazio è stata trasmessa in streaming su Facebook alla vigilia delle Consultazioni che domani alle 18.30 vedrà la delegazione Dem presentarsi al Quirinale per discutere con il Presidente Mattarella della crisi di Governo apertasi ufficialmente ieri. Viene chiesto un Governo Conte-ter con ampia maggioranza e senza togliere nessuno dal tavolo delle trattative, neanche l’ex alleato Renzi.



È un «passaggio strettissimo» quello individuato da Zingaretti per uscire da una crisi definita «irresponsabile», con toni ancora molto duri contro Matteo Renzi: «errore politico sbagliato e grave» che però non fa porre al Partito Democratico alcun veto per l’ingresso nel nuovo Governo anche ai renziani. L’apertura è importante, seppur condizionata: «Il tema del rapporto con Iv non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere», spiega ancora Zingaretti aprendo la Direzione Nazionale (che voterà la relazione del Segretario come mandato per le Consultazioni imminenti).



DIREZIONE PD, VIDEO RELAZIONE DI ZINGARETTI

«Auspichiamo un governo con una maggioranza solida e ampia. Questo per raccogliere e dare piena cittadinanza alle istanze e disponibilità che tante forze di ispirazione moderata e liberale hanno manifestato ma anche per mettere al riparo il futuro Governo da rischi di instabilità e fragilità», ha rilanciato ancora il Segretario del Pd, un esecutivo che sia in grado di «affrontare le grandi emergenze poste dalla pandemia dal punto di vista sanitario e sociale e affronti i nodi dello sviluppo a cominciare dall’attuazione delle opportunità che l’Europa ci offre». I Dem ribadiscono il rifiuto per il ritorno alle urne, seppure l’ipotesi rimanga qualora la crisi non dovesse risolversi entro venerdì-sabato: «noi non abbiamo mai voluto o auspicato elezioni politiche anticipate e non le vogliamo ora. Hanno fatto bene coloro che in questi giorni, dopo l’apertura della crisi al buio, hanno segnalato questo pericolo perchè esso e’ reale. Segnalare per la strada il pericolo di una buca e’ l’opposto della volontà di volerci finire dentro».



Il Conte-ter viene ribadito come fondamentale in quanto il Presidente del Consiglio dimissionario è un vero «punto di equilibrio. Dopo il salto nel buio che ha aperto una pericolosa stagione di precarietà era giusto tornare in parlamento e l’appello alla responsabilità del premier Conte per un governo europeista ha ottenuto la fiducia nei 2 rami del Parlamento senza il voto di Iv». Le dimissioni dunque sono state un atto considerato giusto dal Segretario Dem che, chiudendo la relazione in Direzione, afferma «giusto rassegnare le dimissioni, e mettersi a disposizione per un esecutivo di chiaro stampo europeista e con un nuovo programma».