Un dirigente Rai avrebbe denunciato di essere stato vittima di un raggiro da parte di una escort, conosciuta online attraverso un sito di incontri e “regista”, a suo dire, di una trama di bugie e ricatti che coinvolgerebbe anche altre persone come lui finite nella rete di una vera e propria “trappola”. L’uomo ha deciso di parlare della sua storia al Messaggero, spiegando di non essere l’unico destinatario della presunta estorsione per cui una donna moldava sarebbe stata arrestata dopo mesi di menzogne e richieste di denaro.
“So per certo che anche altre persone sono cadute nella sua rete, l’ho riferito alla polizia – ha dichiarato l’uomo –. Ha architettato tutto alla perfezione, sapendo carpire la fiducia del suo interlocutore“. Il dirigente Rai ha descritto uno scenario che fin troppo spesso si ripete nelle maglie della Rete: l’iniziale approccio “soft” condito di racconti su presunte difficoltà familiari e sentimentali, poi la fase di una maggiore “confidenza” fino ad arrivare alle pretese di soldi. Il manager avrebbe raccolto gli sfoghi della donna che gli avrebbe raccontato di problemi di salute del figlio, poi della presenza di un gruppo di criminali pronto a farle del male. Così lo avrebbe convinto a darle del denaro, inizialmente una cifra intorno ai 15mila euro.
Dirigente Rai ricattato da una escort: la denuncia e il racconto dell’incubo
L’incubo descritto al Messaggero dal dirigente Rai finito nelle trame di un raggiro da migliaia di euro sarebbe iniziato nel 2022, circa un anno fa, periodo in cui sarebbe scatto il primo “incontro” virtuale con la donna che oggi accusa di estorsione. Poco dopo aver ricevuto le prime richieste di soldi, il manager avrebbe intuito di essere precipitato in una storia diversa e dai risvolti di potenziale rilevanza penale, ma la paura che il caso diventasse mediatico a suo svantaggio, compromettendone carriera e reputazione, gli avrebbe impedito di denunciare immediatamente. Prima di riferire tutto agli inquirenti, l’uomo avrebbe subito diversi ricatti, pretese di denaro insistenti e minacce. E avrebbe dato fondo ai propri risparmi prima di trovare il coraggio di portare tutto all’attenzione della polizia.
“In realtà è bastato poco tempo per capire che era una truffa – ha raccontato il dirigente, rimasto anonimo, al quotidiano –, me ne sono reso conto, ma temevo che la storia sarebbe finita sui giornali come poi è stato“. Il manager ha spiegato infine la sua posizione difficile dopo che tutto è venuto a galla: “Sono single, non ho una famiglia, questo ha rappresentato un vantaggio adesso che la storia è uscita e uno svantaggio nel periodo in cui sono stato sotto ricatto perché magari la presenza di una famiglia mi avrebbe aiutato e evitare questo imbarazzo. Più avanti racconterò il resto, ora sono sconvolto, sono giorni in cui non sto andando a lavoro. Mi sento a pezzi. Ma occorre non avere paura e denunciare“.