Non riesco a darmi un’altra spiegazione. Chi ha scritto il nuovo Regolamento sulla valutazione la scuola non la conosce. Non ha mai partecipato ad uno scrutinio o forse la sua conoscenza si basa sulla visione di qualche film. Probabilmente “La scuola” di Daniele Luchetti. Ricordate l’esilarante scrutinio?

Chi tutti gli anni invece si trova a dovere condurre un Consiglio di Classe nel valutare seriamente gli studenti sa che le cose scritte nel Regolamento sono inapplicabili o, peggio, applicabili male.
Affermare che occorre avere tutte le materie sufficienti per essere ammessi agli Esami di Stato o di Maturità che dir si voglia, vuol dire essere su Saturno e non conoscere i meccanismi della valutazione.
Serietà? Certo che sono d’accordo, ma non si è capito che così si ottiene proprio l’effetto contrario.

Incominciando dal fatto che a due mesi dalla fine dell’anno scolastico cambiare le regole del gioco, contraddicendo peraltro un precedente disposto normativo che parlava di media dei voti, non mi sembra un gran bel esempio di serietà..
Ma andiamo sul concreto.
Ad uno scrutinio finale di una certa classe terminale di un qualsiasi liceo, si può verificare con molta probabilità questo caso:
Marco ha tutte le materie con il sette e Storia dell’Arte, perché no? Tutte la materie sono uguali e danno un voto, con il cinque. Anzi con il tre (la materia proprio non gli va).

Non lo ammettiamo all’esame? Con che coraggio, non gli diamo la possibilità di fare un bell’esame e magari anche di studiare per bene la Storia dell’Arte? Allora il tre diventa sei con voto modificato dal Consiglio di Classe. Non può certo lo stesso insegnante di Storia dell’Arte dargli sei facendo un “falso in atto pubblico”!. È il Consiglio nella sua collegialità che lo modifica; lo può fare ed è già stato fatto per rarissimi e ben motivati casi.
Questo crea alcuni effetti collaterali. Per esempio si falsa una media e si attribuisce un credito scolastico non veritiero. Non basta. Si fa un’ingiustizia nei confronti del compagno Giuseppe che il sei in Storia dell’Arte se lo era ampiamente meritato. Hanno formalmente lo stesso punteggio nonostante il diverso impegno e il diverso profitto scolastico. Giusto?

Altro effetto è quello del “rimbalzo” in tutte le valutazioni. Se ho alzato uno, due, tre voti per ammetterlo all’esame e per non fare una strage di due terzi degli studenti all’ultimo anno, è quasi automatico che si alzino un po’ tutti gli altri voti. Il meccanismo è questo: ho “dovuto” alzare il voto a Marco, facendogli quindi un regalo, non posso negare regali ad altri.
Per giustizia ed equità, naturalmente.

Se le cose andranno così e con questo Regolamento non vedo altre strade, lo Scrutinio si trasformerà in una specie di mercato dove si baratteranno favori e regali a questo e a quello studente, contraddicendo proprio quel giusto e sano principio di serietà che tanti di noi auspicavano da tempo.

Innocente Pessina

Dirigente scolastico Milano