Si è concluso sabato scorso, 20 marzo, il Convegno nazionale DiSAL tenutosi a Montesilvano (Pescara). L’inattesa presenza di oltre 150 dirigenti, provenienti dalle scuole statali e non statali di ogni ordine e grado di tutte le regioni italiane, ha dato vita ad un inatteso evento professionale, culturale e di amicizia. In tutte le giornate era tangibile un’intensa volontà di approfondire e confrontarsi, di ricercare prospettive e percorsi per una “scuola che parli al futuro”, dove alunni e giovani possano vedersi accompagnati ad “Imparare facendo”, attraverso materie-laboratorio ed esperienze di apprendimento, capaci di introdurre alla realtà e di preparare alla vita attiva. 

Le suggestioni culturali ed i confronti professionali sui mille problemi quotidiani, le serate di amicizia, una grande sintonia di interesse educativo per la professione e per la scuola, tra persone provenienti dalle situazioni più disparate, ha messo a fuoco anche chiare indicazioni e urgenze per l’uscita della scuola italiana dall’attuale grave stato di crisi. 

Il cammino delle riforme va coraggiosamente avviato, con soluzioni capaci di andare oltre la semplice razionalizzazione dell’esistente. L’autonomia progettuale e gestionale delle scuole, mortificata dalle istituzioni, deve ritrovare dal basso energia e prospettive, con dirigenti capaci di essere a servizio di comunità scolastiche e professionali, assieme alle quali elaborare coraggiose visioni di sviluppo, scelte e soluzioni innovative. La decisione per investire sull’educazione va urgentemente affrontata da parte dei decisori politici, non più, però, secondo vecchie logiche a pioggia, ma attraverso un nuovo e rigoroso sistema di controlli di gestione che premi chi si assume responsabilità, dentro istituzioni autonome e libere che utilizzano bilanci per il bene della comunità scolastica. 

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Alla fine dei lavori era chiara la gratitudine reciproca per il confronto professionale ed umano avvenuto. Eppure mille sarebbero le ragioni, innanzitutto di confusione politica, amministrativa ed istituzionale, per “tirare i remi in barca” nella quotidiana fatica di fare della scuola un luogo degno delle persone che la frequentano. 

La riscoperta favorita dal convegno ha permesso di verificare la scommessa sulla quale DiSAL si gioca da anni: proporre una solidarietà professionale tra chi dirige scuole, incentrati attorno alla seria questione educativa della scuola. Questo esige da parte di politici ed amministratori una valorizzazione istituzionale dell’associazionismo professionale, oggi mortificato dalle logiche più diverse.

Durante il convegno – che si è svolto a diciotto anni dal primo seminario nazionale del gruppo presidi che dette origine a DiSAL – si è anche svolta la triennale Assemblea nazionale dei soci, che, a norma di statuto, ha provveduto al rinnovo delle cariche nazionali (con la conferma di Roberto Pellegatta a presidente, con le nomine dei Collegi dei probiviri e dei revisori dei conti) ed importanti modifiche di statuto per meglio adeguarlo al sorprendente sviluppo avvenuto nelle regioni.

Infine dai lavori del convegno la Direzione nazionale di DiSAL ha raccolto gli elementi per un “Manifesto per una scuola che parli al futuro” che sarà a breve pubblicato e proposto ai responsabili istituzionali, politici, associativi e sindacali per un incontro tra persone realmente interessate ad affrontare con coraggio la grave crisi della scuola italiana.

 

(Ufficio stampa DiSAL)