Si svolgerà dal prossimo giovedì 24 a sabato 26 marzo a Vico Equense (Napoli) il 16° convegno di DiSAL, Associazione professionale unica nel suo genere in quanto aggrega dirigenti scolastici delle scuole statali e non statali di ogni ordine e grado. 

Il tema, “Responsabilità e valutazione: sfide del futuro alla scuola” sarà l’occasione per andare oltre le difficoltà di un sistema scolastico che rimane ingessato e fatica a rinnovarsi – se non per le buone volontà presenti ancora in molte scuole – congelato com’è, invece, da un sistema di veti contrapposti e di scontri dal sapore di altri tempi.
L’attuale crisi socio-economica e l’incertezza politica accrescono il disorientamento anche nella scuola. Anche qui, come in altri campi della vita civile, si fatica spesso a mettersi d’accordo sui cambiamenti indispensabili, nonostante le falle e le urgenze.

Anche qui il “calo del desiderio” acutamente segnalato dall’annuale Rapporto Censis è verificabile come radice di “fragilità personali e di massa… di comportamenti passivi… o di resistenze unicamente oppositive”, “dello smarrimento dei giovani e del cinismo degli adulti”, favorendo così un clima “pericolosamente segnato dal vuoto educativo”.
La crisi è antropologica e “tornare a desiderare è la virtù civile necessaria”, ri-partendo da presenze positive, da proposte appassionate nell’azione educativa, attive nelle responsabilità. Presenze che ogni giorno, nonostante gli ostacoli e le vecchie resistenze, raccolgono e affrontano le sfide che interpellano l’azione educativa. Presenze che nelle scuole esistono e, pur minoritarie – come sosteneva a Rimini Norberto Bottani – ne sorreggono l’attività.
“Ma – ha sostenuto il presidente di DiSAL Roberto Pellegatta negli inviti – assumersi oggi nelle scuole delle responsabilità è rischioso: nelle statali i margini di autonomia sono sempre più ristretti (norme sempre più vincolanti, conflittualità corporative, mancanza di investimenti  che riflettano progetti formativi) e nelle paritarie (quelle che tenacemente resistono) dall’assenza di una moderna organizzazione delle libertà”.

Per non mortificare oltre misura presidi e docenti disposti oggi a rischiare responsabilità di progettazione e gestione, necessitano cambiamenti, risorse e strumenti operativi, così che, nel quadro di pochi ed essenziali fattori comuni, si possano investire energie di libertà educativa ed elaborazione culturale.

Questi cambiamenti competono in primo luogo alla politica, dalla quale aspettiamo il rischio per un quadro normativo nuovo, coraggioso e lungimirante che faccia dell’autonomia e della sussidiarietà i cardini principali. La cui mancanza di prospettive, come anche, più concretamente, la mancanza di reclutamento e stabilità per giovani e futuri dirigenti scolastici, accrescono scoraggiamento e diffidenza.

“Nel frattempo – ha sostenuto di recente Roberto Pellegatta – la vita non può attendere! Noi non vogliamo smettere di “desiderare” il meglio, seguendo l’esempio di grandi figure di oggi come papa Benedetto XVI ed il Presidente Napoletano”. 

Una scuola migliore chiama in causa tutti – educatori, famiglie, imprese, politici ed amministratori –  tutti chiamati all’esercizio di una responsabilità personale, ad essere veramente ragionevoli, senza sottostare all’ottusità ideologica, senza fermarsi alle apparenze. Occorre saper cogliere, con intelligenza critica del reale, la natura vera delle questioni in gioco. Occorre riconoscere quello che nella realtà già funziona ad opera di persone che non si sentono condannate alla delusione e allo sconcerto, ma vogliono vivere all’altezza dei loro desideri, umani e professionali.I
l prossimo Convegno di DiSAL poi coincide anche con il decennale di fondazione dell’Associazione: un anniversario che verrà “festeggiato” ragionando, in un’apposita sessione internazionale, sul futuro della professione direttiva, avviando confronti tra esempi di buone pratiche; partendo da esperienze virtuose in atto, incontrando e confrontandosi per l’occasione con rappresentanti associativi di altre nazioni europee.
Con orgoglio DiSAL rivendica il proprio compito di Associazione professionale, quale rete di scambio e ricerca, oltre gli orizzonti corporativi e nazionali, spinta da una moderna visione di direzione educativa ed organizzativa delle scuole.
In questo modo DiSAL si impegna sempre più ad essere risorsa per le persone, perché fa circolare esperienze, giudizi e strumenti, ma anche per le scuole, perché si offre come ambito di cultura, di ricerca, di rinnovamento del “desiderio” che muove le prime per le seconde.