Mentre si cerca di definire il prossimo futuro del calcio italiano, serie A in primis, ecco che la Lega dovrà prepararsi a combattere una nuova battaglia con le emittenti tv, per il pagamento dell’ultima tranche del mese di maggio. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, le due fazioni proseguono in una specie di guerra fredda, che non esiterà ad entrare nel vivo nei prossimi giorni. Il quadro è ben chiaro: Sky, DAZN e Img che detengono i diritti per il campionato di Serie A nell’ultimo triennale, in vista della rata di maggio hanno chiesto prima una dilazione, poi uno sconto sul pagamento dell’ultima tranche da 233 milioni, visto che da marzo di fatto non hanno potuto trasmettere nulla. La richiesta però già nei giorni scorsi è stata respinta in toto dalla Lega Calcio, che pretenderebbe il pagamento integrale della rata: i club infatti necessitano di soldi per pagare giocatori e personale, pure fermi per l’esplodere dell’emergenza coronavirus. Lo scontro è dunque in atto e presto questo muro contro muro potrebbe portare a risvolti legali, specie se, come è probabile, non si riuscirà a tornare in campo.
DIRITTI TV SERIE A: LE RICHIESTE DI SKY
Di sicuro il prossimo mercoledì, quando è stata programmata una nuova Assemblea di Lega per la Serie A il tema sarà al tavolo con tutti i dirigenti dei club. Anche perchè già nei giorni scorsi Sky ha inviato una lettera piuttosto corposa, difficile da ignorare ulteriormente, in cui si chiede un forte sconto su questa ultima rata dei diritti tv. L’idea dell’emittente tv, a cui gli altri broadcaster si sono uniti è quella di chiedere una forte riduzione (come già fatto in Germania), fino a 120 milioni in caso di ripartenza, ma pure potrebbe essere il doppio se non si tornerà in campo. I numeri, ancora in via di conferma di certo non piacciono ai club della Lega Serie A, che attendono quei soldi per poter dare sollievo ai propri bilanci. A un solo anno dallo scadere del contratto le posizioni tra le due parti paiono inconciliabili: vedremo se si scadrà anche nella battaglia in tribunale.