Hasib Omerovich, un disabile rom di 37 anni, è volato dalla finestra della sua camera da letto nell’appartamento nella periferia di Roma nel corso di una perquisizione condotta dalla Polizia. L’episodio è avvenuto lo scorso 25 luglio e adesso l’uomo è in coma. Si trova ricoverato all’ospedale Gemelli, dove è stato trasportato per avere riportato diversi traumi ed una emorragia interna. È stato sottoposto a due interventi di chirurgia maxillo-facciale. A ricostruire quanto accaduto, in una intervista a Repubblica, sono state la mamma Fatima e la sorella Erika, che ritengono non si sia buttato giù bensì sia stato spinto.



“Non si sarebbe mai buttato da solo dalla finestra, non ha mai tentato gesti del genere in vita sua”, dicono. Il trentasettenne in quel momento era da solo in casa con la sorella Sonita, che ha un ritardo mentale. “È stata lei a raccontarci cosa è successo. Ha detto che hanno suonato dei poliziotti, che lui ha aperto la porta di casa e che loro sono entrati. Gli hanno chiesto i documenti e l’hanno portato in camera da letto. Poco dopo lui era in terra e loro lo prendevano a calci, pugni, a bastonate con un manico di scopa. Poi ha visto che l’hanno preso per i piedi e l’hanno buttato giù dalla finestra”.



Disabile vola dalla finestra durante perquisizione: aperta indagine per tentato omicidio

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio per il caso di Hasib Omerovich, il disabile volato dalla finestra durante una perquisizione. Il pm Stefano Luciani, inoltre, ha chiesto che vengano rese note le motivazioni dell’intervento della Polizia nell’appartamento. In base a quanto rivelato dalla famiglia a Repubblica, pare che qualcuno nel quartiere di Primavalle avesse accusato il trentasettenne di molestare le donne della zona. In merito alla correlazione tra i fatti, però, al momento non c’è ancora certezza.



La Polizia intanto ha emesso una nota sulla questione: “In relazione all’intervento effettuato a fine luglio in zona Primavalle, dagli agenti del locale Distretto di Polizia, presso l’abitazione della famiglia Omerovic, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza comunica che il Capo della Polizia Lamberto Giannini segue in prima persona gli accertamenti che la Questura di Roma sta effettuando per far luce su quanto accaduto con la massima trasparenza garantendo una costante collaborazione alla Procura della Repubblica”, si legge.