In questi giorni abbiamo assistito all’ennesimo oltraggio verso le persone disabili. Nonostante nel marzo 2021 la Commissione europea abbia adottato la strategia sui diritti delle persone con disabilità 2021/2030 verso un’Europa senza barriere e verso l’emancipazione delle persone con disabilità, affinché possano godere dei loro diritti e partecipare pienamente alla società e all’economia.



Nonostante alcuni accorgimenti assunti da vari Paesi, le persone con disabilità affrontano ancora notevoli ostacoli e presentano un maggiore rischio di povertà ed esclusione sociale. L’obiettivo della nuova strategia è garantire loro che possano godere dei diritti umani, avere pari opportunità e parità di accesso alla società e all’economia ,essere in grado di decidere dove, come e con chi vivere, circolare liberamente nell’Ue indipendentemente dalle loro esigenze di assistenza, non essere più vittime di discriminazioni. Questa nuova strategia rafforzata tiene conto delle diverse disabilità, comprese le minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine (in linea con l’articolo 1 della convenzione Onu sui diritti dei disabili), spesso invisibili. Tiene conto dei rischi dello svantaggio multiplo affrontati da donne, bambini, anziani, rifugiati con disabilità e persone con difficoltà socioeconomiche, e promuove una prospettiva intersettoriale in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.



La strategia prevede pertanto una serie di azioni e di iniziative prioritarie in vari settori e ha numerose priorità, tra cui: l’accessibilità, la possibilità di circolare e soggiornare liberamente, ma anche di partecipare al processo democratico, una qualità di vita dignitosa e la possibilità di vivere in autonomia. Essa si concentra in particolare sulla deistituzionalizzazione, sulla protezione sociale e sulla non discriminazione sul luogo di lavoro, la parità di partecipazione, in quanto mira a proteggere efficacemente le persone con disabilità da qualsiasi forma di discriminazione e violenza, a garantire pari opportunità e accesso per quanto riguarda la giustizia, l’istruzione, la cultura, lo sport e il turismo, ma anche parità di accesso a tutti i servizi sanitari. 



È nel solco dell’Ue che la Legge di bilancio per l’anno 2019 ha promosso l’attivazione della Disability Card, con una previsione di spesa di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Dopo i problemi che abbiamo sofferto nell’ultimo biennio a causa della pandemia, il 3 dicembre 2020 il Governo italiano ha approvato, come si legge nel XX Rapporto Annuale dell’Inps, un decreto che stabilisce modalità e criteri per la messa in produzione e distribuzione della European Disability Card, prevedendo che le persone con disabilità, per dimostrare la propria condizione di invalidità, debbano esibire la Carta dotata di QR Code all’ente erogatore di benefici, quali agevolazioni per i trasporti o tariffe agevolate, insieme al codice fiscale e a un documento di identità.

Dal 22 febbraio, l’Inps ha reso possibile richiedere sul proprio sito la Disability Card, effettuando l’accesso tramite Spid, Cie (Carta d’Identità Elettronica) o Cns (Carta Nazionale dei Servizi). La Carta Europea della Disabilità sostituisce a tutti gli effetti i certificati cartacei e i verbali attestanti la condizione di disabilità. Quindi, per certificare la propria condizione di disabilità, a seguito dell’avvenuto riconoscimento ed accertamento da parte delle commissioni competenti, basterà esibire la Carta Europea della Disabilità e permettere la lettura del relativo QR Code all’operatore incaricato attraverso uno smartphone dotato di fotocamera e collegamento a internet. La Commissione europea sosterrà gli Stati membri nella definizione delle strategie e dei piani d’azione nazionali per l’ulteriore attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e della legislazione dell’Ue in materia.

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