Disabili torturati in una casa-lager di Palermo, più precisamente di Castelbuono. La notizia, che “Il Sussidiario” ha riportato la scorsa settimana, è stata ripresa nella mattinata di oggi, lunedì 20 dicembre 2021 a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Come ha riferito l’inviato del programma, Maurizio Licordari, l’indagine della Guardia di Finanza, denominata “Relax”, era stata avviata apparentemente solo per una questione di truffe aggravate. Poi, andando avanti con gli accertamenti, sono state installate le telecamere nella struttura ed è emersa una crudeltà clamorosa nei confronti di questi ragazzi.
I genitori e i familiari dei soggetti disabili vittime di maltrattamenti si sono presentati di fronte alle telecamere Rai per portare il loro messaggio: “Noi non sapevamo assolutamente di questo orrore, non trapelava nulla di quello che noi abbiamo visto. I responsabili ci dicevano di avvisare prima di andarli a trovare, così ce li facevano trovare vestiti bene… Ora abbiamo capito perché”.
DISABILI TORTURATI IN UNA CASA-LAGER A CASTELBUONO (PALERMO): “LI RIEMPIVANO DI PSICOFARMACI, NON RIUSCIVANO NEMMENO A CAMMINARE”
Nel prosieguo del servizio effettuato da “Storie Italiane” sui disabili torturati a Palermo, la portavoce dei familiari, mamma di una ragazza di nome Giorgia, ha rivelato un retroscena. Qualche giorno prima del blitz delle Fiamme Gialle, ha ricevuto una telefonata della psicologa della onlus, che le ha consigliato di non portare a casa GIorgia per Natale, perché “non sta tanto bene”.
A quel punto, la donna ha iniziato a innervosirsi e a sospettare che qualcosa non andasse: “Ho voluto fare una videochiamata con lei e non l’ho vista tanto bene”. Poi, quando venerdì 17 dicembre 2021 c’è stato l’intervento della Guardia di Finanza, “noi siamo andati tutti là e purtroppo mia figlia non era più lei: camminava e cadeva per terra, tanti erano stati gli psicofarmaci che le avevano dato. Erano tutti imbottiti di psicofarmaci”. Adesso, gli ospiti sono stati trasferiti tutti in altre strutture convenzionate e sarà dato mandato a un legale difensore da parte delle famiglie per far valere i loro diritti nelle sedi giudiziarie.