Moby Prince: riaperta l’indagine
Nuove ombre nel famoso, e tragico, disastro della Moby Prince, che la notte del 10 aprile 1991 per ragioni ancora ignote compì un’improvvisa virata, finendo contro la petroliera Agip Abruzzo. Il mistero di cosa sia successo quella notte è infittito dal tragico bilancio dell’incidente, che è costato la vita ai 65 membri dell’equipaggio e ai 75 passeggeri. Si salvò solo il mozzo, Alessio Bertrand.
Ora la questione del disastro della Moby Prince è tornata importante perché la Direzione distrettuale antimafia di Firenze starebbe valutando una nuova pista, quella del dirottamento da parte di alcuni pirati per colpire la petroliera, che trasportava greggio iraniano. Dietro ci sarebbe, insomma, una vera e propria ritorsione nell’ambito della guerra commerciale internazionale che è gravata attorno al greggio dell’Iran, sottoposto ad embargo in quegli anni. L’incidente sarebbe, secondo questo nuovo fascicolo di idagine sul disastro della Moby Prince, anche collegato con un secondo disastro simile che è avvenuto 14 ore dopo, quello della petroliera cipriota Haven misteriosamente esplosa al largo di Arenzano.
Disastro Moby Prince: lo spettro dei pirati
Insomma, secondo il nuovo fascicolo in analisi dalla Dda di Firenze aprirebbe l’ipotesi della presenza a bordo di pirati, intenzionati a colpire la Agip Abruzzo. Sia quest’ultima che la Haven, secondo il fascicolo, trasportavano illegalmente greggio iraniano sottoposto ad embargo al fine di convincere l’Iran ad abbandonare il suo sviluppo nucleare. A sostegno di questa ipotesi ci sarebbero diverse prove, oltre alla definitiva confutazione dell’ipotesi di presenza di esplosivo a bordo del traghetto Moby Prince.
A bordo della Moby Prince, dopo il disastro, venne trovato perfettamente intatto nella sala macchine un passeggero austriaco, che non si sarebbe dovuto trovare lì. Similmente, il comandante e il terzo ufficiale dell’imbarcazione furono inspiegabilmente rinvenuti nei garage del traghetto. L’ipotesi è che un pirata potrebbe aver tenuto in ostaggio i due ufficiali, costringendoli a virare contro la Agip Abruzzo e facendosi, infine, portare ai garage, dai quali ha lasciato l’imbarcazione prima dello schianto, salvandosi grazie ad un ipotetico collaboratore. Insomma, non ci sarebbe ancora una volta nessuna chiarezza o certezza, ma l’indagine procede e probabilmente i misteri della Moby Prince verranno svelati.