Sarà la pandemia, sarà l’incapacità di rapportarsi con originalità ad un mondo insolito ed inquieto, sarà quel che sarà… chiudiamo l’anno 2021 constatando che c’è una band italiana di cui parlano in tutto il mondo: i Maneskin. Ovunque ti giri li trovi: a Londra e a Las Vegas, con i Rolling Stones oppure agli MTV Awards. A prescindere dalle qualità dei ragazzi romani, dal look (a volte Tim Curry-Frank-N-Furter, a volte Spinal Tap), e dalle titaniche forze che sono riuscite nell’impresa di inventarsi “l’italiano di successo”, ci troviamo di fronte ad un fenomeno che da Roma raggiunge pure la Thailandia (che ci fanno 395 followers di Damiano e soci a Bangkok?) guadagnando copertine e cuoricini.
Vedremo se i magnifici quattro ragazzoni dureranno nel tempo (hanno detto “dureremo 50″anni, a metà strada tra l’augurio e la minaccia) e se l’età matura gli offrirà altre armi musicali oltre a quelle viste ad oggi.
Nel frattempo abbiamo tanta musica passabilmente migliore da ascoltare, come suggerito dagli impavidi collaboratori de Il Sussidiario, con ampia selezione di italiani (con in testa Van De Sfroos, Priviero…) e pattuglie di stranieri per gusti raffinati o radicali. Da mettere in memoria per il 2021 anche le solite (ormai è un mercato a sé stante, dedicato ad adulti con una certa possibilità economica) ristampe, dove quest’anno brilla un disco epocale di David Crosby (datato 1971), esempio di “rock comunitario” basato su una vena autoriale eccelsa.
Nell’anno in cui hanno deciso di andare a cantare nelle alte sfere celesti Franco Battiato e Paolo Pietrangeli, una menzione speciale va al Chieffo Charity Tribute: il disco che una ventina di autori hanno assemblato per celebrare la vena di un grande (dimenticato) della canzone italiana.
(Walter Gatti)
PAOLO VITES
ALBUM
John Murry – The Stars are Gods Bullet Holes’
Artisti Vari – Highway Butterfly, The songs of Neal Casal
Felice Brothers – From dreams to dust
Artisti Vari – Chieffo Charity Tribute
David Crosby – For free
CANZONI
Davide Van De Sfroos – Gli spaesati
Massimo Priviero – Rinascita
Chris Thile – God is alive magic is afoot
The Wallflowers – I hear the ocean (When I wanna hear trains)
Blackberry Smoke – Ain’t the same
RISTAMPA
CSNY – Déjà vu 50th Anniversary Deluxe Edition
LIBRO
Luigi Viva – Pat Metheny, Lyle Mays e la storia del Pat Metheny Group (Arcana)
Difficile mettersi a spuntare i migliori dischi dell’anno che si sta chiudendo quando gli anniversari ci ricordano non solo quanto stiamo ahimè invecchiando, ma che caterva di dischi immensi uscivano ad esempio 50 anni fa, nel 1971. E infatti in questo 2021 è uscito un gran numero di bellissime ristampe, nell’ormai usuale edizione de luxe che comprende non solo la ristampa del disco originale (opportunamente rimasterizzato) ma anche altri dischi contenenti materiale inedito e live dell’epoca. Una festa dunque, basti vedere che dischi: L.A. Woman dei Doors; If I could only remember my name di David Crosby; Let it be dei Beatles; Led Zeppelin IV; Aqualung dei Jethro Tull; What’s going on di Marvin Gaye e ci fermiamo qui.
Il sottoscritto dedica la miglior ristampa dell’anno a un disco pubblicato originariamente nel 1970, Deja Vu di CSNY, ma uscita solo quest’anno, e per forza di cose vince non solo per il materiale contenuto ma per l’estrema eleganza della confezione.
Per quanto riguarda le uscite dell’anno, grande gioia hanno procurato due dischi tributo, solitamente produzioni di scarso valore, ma questa volta superlative. Il bellissimo doppio cd di canzoni dello scomparso Claudio Chieffo da parte di nomi grandi e piccoli della musica italiana, che finalmente riceve l’onore che ha sempre meritato e il triplo dedicato a Neal Casal, autore immenso scomparso anche lui troppo presto, con riletture da parte del meglio del rock americano.
PAOLO ROMANO
ALBUM
Dave Holland, Another Land (Edition Records)
Julian Lage, Squint (blue note)
Joe Lovano, Garden of expression (ECM)
Jean-Marie Machado, Majalkka (ECM)
Max De Aloe / Roberto Olzer, Una notte di coprifuoco (Barnum for art)
CANZONI
Los Lobos, Misery (New West Records)
Lonnie Smith feat. Iggy Pop, Sunshine Superwoman (Blue Note)
Lana Del Rey, White dress (Polydor Records)
John Hiatt (feat. Jerry Douglas Band), Buddy Boy (RCA)
Neil Young and Crazy Horse, Song of seasons (Reprise Records)
RISTAMPA
John Coltrane, A love supreme: live in Seattle (Impulse)
LIBRO
Ezio Bosso, Faccio Musica (Piemme)
C’è quasi una costante matematica che lega, in senso inverso, i fatti sociali con i fenomeni musicali. Il 2021, un ennesimo anno orribile: l’assalto al Campidoglio di Washington DC, il colpo di stato in Birmania con l’arresto di Aung Sans Suu Kyi, il ritorno dei talebani in Afghanistan, il fallimento del G8 sul clima, l’esclusione dei paesi poveri dalla capillare vaccinazione al virus. Più tutto va male, più la musica riesce a esprimere il meglio di sé. Tanti i nomi illustri che tornano, tanti i nomi nuovi che spingono: tutti impegnati a portare i linguaggi della musica un passo oltre. Arriva in cuffia la musica scritta e registrata durante la crisi pandemica del 2020 e sono fuochi d’artificio, in barba a chi paventava un arretramento degli artisti. Ce n’è per tutti i gusti, davvero, e il viaggio prosegue con buon vento, disposto a ogni latitudine, incline all’eresia, provocatorio se serve, sgrammaticato quanto basta. Let’s roll!
LUIGI VIVA
ALBUM
Eberhard – Lyle Mays
So Many Me – Michael League
For Free – David Crosby
Blessings and Miracles – Carlos Santana
The Rising Sun – Fabrizio Savino
RISTAMPA
David Crosby – If I could only remember my name 50th anniversary edition
Evito di parlare dei nomi che hanno destato l’italico torpore, prima di tutto perché sono dei prodotti, discreti, ma sempre prodotti, in secondo luogo perché, avendoceli propinati in ogni dove, ci hanno provocato una vera reazione allergica. Fra i cinque album segnalati si staglia in tutta la sua straordinaria bellezza Eberhard, il mini cd postumo di Lyle Mays il grande compositore, pianista e tastierista co-fondatore del Pat Metheny Group, scomparso lo scorso anno e, non a caso, in corsa per la vittoria nel Grammy nella categoria Best Instrumental Composition. Bello l’esordio cantautorale di Michael League, gran conferma per David Crosby con For Free, coprodotto da James Raymond che firma la stupenda ballad I Won’t Stay For Long, con la voce del ritrovato genitore, straordinaria e capace di emozionare come cinquant’anni fa. Non a caso fra le edizioni speciali cito quella dei 50 anni di If I Could Only Remember My Name, album epocale che ancora vive di luce propria, senza perdere la sua magia, grazie anche alla bravura di Stephen Barncard che all’epoca ne curò la registrazione. Conferma per la chitarra jazz di Fabrizio Savino con il suo nuovo lavoro. Nella mia cinquina anche Blessings and Miracles di Carlos Santana, al quale vanno i nostri più affettuosi auguri di pronta guarigione viste le recenti notizie sulla sua salute. Poca musica live di grande interesse, festival jazz appannaggio dei “soliti” nomi, con qualche presenza degli americani stanziali in Europa. L’augurio che faccio a tutti noi, è di poter presto tornare alla normalità musicale e non.
WALTER GATTI
ALBUM
The Steel Woods – All of your stones
John Hiatt – Leftover feelings
Daniel Lanois – Heavy sun
Richey Furay – Deliverin’ Again – 50th Anniversary Return To The Troubadour
Scott Sharrard – Rustbelt
CANZONI
Joshua Ray Walker – Fossil fuel
Steelwoods – You never come home
Eddie Spaghetti & Eddie Meyer – Moterhfucking rock’n’roll
John Hiatt – All the liliacs in Ohio
Leftover Salmon – Brand new old days
RISTAMPA
The Waterboys – Magnificent seven
David Crosby – If I could only remember my name 50th anniversary edition
LORENZO RANDAZZO
ALBUM
The Black Keys – Delta Kream
Iron Maiden – Senjutsu
Neil Young & Crazy Horse – Barn
Vasco Brondi – Paesaggio dopo la battaglia
Artisti Vari – Highway Butterfly: The songs of Neal Casal
CANZONI
Okkervil River – In a Light
The Black Keys – Going down South
Damien Jurado – Helena
Neil Young & Crazy Horse – Songs of the Seasons
Iron Maiden – Hell on Earth
RISTAMPA
The Black Crowes – Shake your Money Maker (30th Anniversary Deluxe)
LIBRO
Mary Gauthier – Saved by a Song
Stando al resoconto di una primaria piattaforma di streaming, i miei ascolti del 2021, per un totale di 29.422 minuti, hanno riguardato nelle prime tre posizioni Bob Dylan, Neil Young e gli Iron Maiden. Nessuna novità rispetto al passato. Il rock non è morto, anzi. Da un lato il successo planetario (a prescindere dal giudizio è un fatto) dei Maneskin e dei Greta Van Fleet a cui si aggiunge il grande successo dei cofanetti, riedizioni, anniversary edition di artisti come Neil Young, Bob Dylan, Bruce Springsteen, CSNY e Black Crowes che tengono a galla i dati mercato. In attesa di rivedere anche in Italia le band internazionali nel 2022 è stato un piacere ritrovare sul palco artisti italiani di qualità come I Mercanti di Liquore, Niccolò Fabi e Omar Pedrini.
PIERLUCA MANCUSO
ALBUM
Copeland, King, Cosma & Belew – Gizmodrome live
PFM – I dreamed of electric sheep/ Ho sognato pecore elettriche
The Mastelottos – A romantic’s guide to King Crimson
Lovesick Duo – A country music avventure
Peter Hammill – In translation
CANZONI
St Vincent – The melting of the sun
Lorenzo Baglioni – Non ti scordare di volermi bene
Gaze of Lisa – Logica
RISTAMPA
Van der Graaf Generator – The charisma years (1970 – 1978)
LIBRO
Mike Barnes – Storia del progressive rock
WALTER MUTO
ALBUM
Pinguini Tattici Nucleari – Ahia
Rhiannon Giddens (with Francesco Turrisi) – They’re Calling Me Home
Bela Fleck – My Bluegrass Heart
Billy Bragg – The Million Things That Never Happened
Marracash – Noi, loro, gli altri
CANZONI
Fulminacci – Le biciclette
David Crosby – ex aequo I Think I e I Won’t Stay for Long
Coldplay X BTS – My Universe
Chris Thile – Dionysus
The Leading Guy feat. Vinicio Capossela – Solo musica
RISTAMPA
David Crosby – If I Could Only Remember My Name – 50th Anniversary Edition
La breve premessa è più che altro una confessione: sarà il tempo che manca sempre, sarà che anche io mi sto trasformando in un ascoltatore di singoli, ma non credo di aver ascoltato per intero tantissimi più album dei cinque che ho messo nella lista. Non commento a lungo, per vari motivi mi hanno colpito ed appartengono a mondi molto diversi, ma per me non c’è (non c’è mai stata) distinzione ideologica fra i generi musicali. Sulle canzoni singole due parole in più. Rappresentano tributi di differente peso e natura: un grande brano pop (Coldplay + i coreani BTS), un cantautore che sta dicendo la sua (Fulminacci), il coraggio di esporsi voce e mandolino (Chris Thile), un italiano con il nome inglese, anche lui a mio avviso valido e misconosciuto cantautore (The Leading Guy) ed infine il vecchio leone, da cui non posso prescindere per la più bella ristampa-extended edition a cinquant’anni dall’uscita (David Crosby). Quello è un cd che non è mai uscito dalla mia automobile ed ogni tanto, inesorabile, ritorna, ora arricchito da inediti, outtake e roba varia.
ALESSANDRO BERNI
ALBUM
Ganes – Or Brüm
Madame – Madame
Davide Van De Sfroos – Maader Folk
La Rappresentante di Lista – My Mamma
Natalie Imbruglia – Firebird
CANZONI
Marracash – Cosplayer
Aimee Mann – Robert Lowell and Sylvia Plath
Natalie Imbruglia – Firebird
Julien Baker – Ziptie
St. Vincent – Down
RISTAMPA
The The – The Comeback Special (live)
LIBRO
Mario Giammetti – Genesis 1975 to 2021
Andrea Pedrinelli – Il Grande Libro dei Pooh
Fase di attesa anche per la musica nel sentore di sospensione e di incertezza tuttora in atto, con inevitabili conseguenze nella direzione dell’umano. In questo quadro ben venga, a livello italiano e internazionale, un fenomeno come i Maneskin. C’è un pensiero musicale ancora tutto da maturare, ma c’è anche una band che suona da dio e contribuisce a far riscoprire e non buttare decenni di una grande musica di cui il potere costituito del business musicale italiano e non, vuole da tempo far terra bruciata. Per il resto si conferma un segreto movimento di resistenza musicale e antropologica in grado di sorprendere a tutti i livelli, rock e non. Si pensi a un pezzo straordinario come Cosplayer del nostro Marracash che, per quanto molto più incisivo a livello di album con lo splendido precedente di Persona, sforna un’invettiva sul presente esemplare per lucidità, tensione e ritmica vocale. Il resto vede tra le cose migliori lo spaccato di vita post-adolescenziale di Madame con il suo variegato electro rap e nomi ormai classici. Così il bel compromesso pop/cantautorato di Natalie Imbruglia, l’epopea umana del finalmente redivivo Van De Sfroos, il raffinato pop nostrano de La Rappresentante di Lista e il suadente folk cosmopolita in ladino delle Ganes. Chi non ha sfornato cose all’altezza del passato, in primis St. Vincent, lascia qualche traccia dignitosa a livello di singolo episodio, come anche – con risultati migliori – una Aimee Mann alla riscoperta della vecchia America di metà novecento illustrata da arie da commedia drammatica di Hollywood. Da seguire Julien Baker, piccola e assai intelligente icona States dei dolori esistenziali giovanili. Da riscoprire e tenere a mente – con l’eccellente cofanetto live The Comeback Special – il grande cantautorato tagliente ed eclettico dei britannici The The di Matt Johnson.