«Non sono in grado di dare cifre esatte, ma sarà uno strumento complessivo altrettanto significativo»: così il premier Conte ha annunciato un nuovo provvedimento di sostegno alla liquidità e al credito. Nel corso dell’informativa alla Camera sul coronavirus, il presidente del Consiglio ha spiegato: «Interverremo anche con stanziamenti aggiuntivi di non minore importo rispetto ai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto». «Il Governo sta valutando tutte le iniziative per assicurare la liquidità necessaria per affrontare e superare questo momento di grande ristrettezza», ha messo in risalto il premier, che ha poi aggiunto: «I prossimi provvedimenti dovranno semplificare il nostro sistema, la nostra PA, la nostra burocrazia, per dare impulso a investimenti pubblici e privati. Sarà cruciale superare le rigidità strutturale, che hanno impedito di dispiegare tutto il potenziale del Paese, ad esempio nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche. E’ fondamentale garantire che il sistema Paese sia sempre più preparato a sostenere situazione di emergenza». Infine, l’annuncio di nuovi medici e di 500 infermieri nelle zone con il più alto numero di malati coronavirus. (Aggiornamento di MB)
INFORMATIVA CORONAVIRUS, CONTE CITA I PROMESSI SPOSI
«Con l’ultimo DPCM del 22 marzo sono state inasprite le misure di contenimento, com la sospensione delle attività produttive ad eccezione di quelle che erogano servizi di pubblica necessità», ha proseguito il premier Conte nel corso dell’informativa sul coronavirus alla Camera, evidenziando: «Quest’ultima si è rivelata di complessa elaborazione, dal momento che la selezione delle filiere essenziali – in ragione della forte interconnessione – è risultata davvero molto elaborata e delicata». Il presidente del Consiglio ha poi precisato: «Tutte le misure adottate si giustificano per la straordinarietà, l’eccezionalità dell’evento, sono consapevole della necessità di un coinvolgimento del Parlamento». A tal proposito, il giurista ha sottolineato che il Governo informerà le Camere ogni 15 giorni e che tutti i decreti sono stati trasmetti al Parlamento. Poi la citazione da I promessi sposi: «In questi giorni molti hanno riletto ed evocato, anche pubblicamente, le pagine sulla peste scritte da Manzoni nei Promessi sposi: proprio in quest’opera viene ricordato un antico proverbio, ancora oggi fortemente in auge, per cui “del senno del poi son piene le fosse”. Ci sarà un tempo per tutto». (Aggiornamento di MB)
INFORMATIVA CONTE: “GOVERNO RESPONSABILE”
E’ iniziata l’informativa alla Camera del premier Giuseppe Conte sull’emergenza coronavirus: il giurista ha fatto il punto della situazione sull’epidemia nel nostro Paese ed ha ripercorso le azioni intraprese dal suo Governo. «La diffusione dell’epidemia ha innescato una crisi senza precedenti, che sta esponendo l’Italia ad una prova durissima», ha spiegato il premier, che ha evidenziato come l’epidemia ci ha costretti a «misurarci con nuove abitudini di vita, con impatto negativo sull’intero assetto produttivo». Dopo aver rivolto il pensiero agli operatori sanitari impegnati in queste ore – «Un sentito ringraziamento agli sforzi straordinari di tanti meidci, infermieri e tutti coloro che rischiano la vita per salvare quella degli altri» – il premier Conte ha sottolineato: «La storia domani ci giudicherà: verrà il tempo dei bilanci, tutti avranno la possibilità di giudicare». «E’ il tempo dell’azione e della responsabilità, la responsabilità massima compete al Governo e ne siamo consapevoli. Ma la responsabilità è di tutti i cittadini, anche di voi membri del Parlamento: mai come adesso, siamo chiamati a conformare le nostre azioni verso il bene comune», ha aggiunto il presidente del Consiglio, che ha messo in risalto come il Governo abbia «agito con la massima determinazione, con assoluta speditezza, adottando le misure di sicurezza ben prima degli altri Paesi». E, a suo avviso, l’esecutivo «ha posto in essere tutte le azioni di sua competenza». (Aggiornamento di MB)
DISCORSO CONTE ALLA CAMERA: EUROBOND E MISURE
Mentre è atteso a minuti il discorso del Premier Conte alla Camera dei Deputati sull’informativa urgente al Parlamento in merito alle misure anti-coronavirus, è di queste ultime ore la novità della lettera scritta dal Presidente del Consiglio italiano insieme agli omologhi di Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo e inviata al n.1 del Consiglio Europeo Michel: l’oggetto è molto semplice, la creazione di un “Coronabond” per fronteggiare la pesante e catastrofica crisi economica che potrebbe abbattersi nei prossimi mesi sull’intera Eurozona.
Dopo il nulla di fatto concluso ieri sera all’Eurogruppo, i 9 Paesi chiedono un’intervento massiccio per evitare il baratro: «È necessario lavorare su uno strumento comune di debito, emesso da una istituzione europea, per raccogliere fondi sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli Stati membri, assicurando un finanziamento stabile di lungo termine per le politiche necessarie contrastare i danni provocati dalla pandemia di Coronavirus», si legge nella nota siglata da Conte e Macron, dove si conclude «L’Europa garantisca che nessuno perda il lavoro per colpa del coronavirus, per questo motivo servono risorse senza precedenti». A breve il discorso alla Camera dove verrà anche presentato nel dettaglio il nuovo Decreto 24 marzo che ancora manca nella sua versione ufficiale su GU (qui i dettagli delle 28 regole).
INFORMATIVA CONTE IN PARLAMENTO
«Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mercoledì 25 marzo alle ore 18 interverrà alla Camera dei Deputati per una informativa in merito all’emergenza Covid-19; giovedì 26, alle ore 10, interverrà al Senato della Repubblica»: ieri sera da Palazzo Chigi si è scelto di modificare l’agenda del Premier che inizialmente vedeva un doppio intervento in Parlamento nella giornata di domani. Così non sarà, con i lavori della Camera – largamente contestati dal Centrodestra che vorrebbe più sedute in un momento molto delicato come quello che l’Italia intera sta passando – che vengono convocati oggi nel pieno della discussione sul Decreto Cura Italia che stanzia le prime misure economiche per far fronte alla pandemia Covid-19 (25 miliardi, qui i dettagli). Lo aveva annunciato lo stesso Conte ieri in conferenza stampa nel presentare il nuovo Decreto coronavirus con misure e sanzioni ancora più dure: «i Dpcm sono strumento flessibile che ci hanno permesso di adottare misure estreme nel rapido tempo possibile: con questo Decreto li riassumiamo tutti e tutti verranno così portati in Parlamento», salvo poi aggiungere «Vengono regolamentati i rapporti tra attività del Governo e il Parlamento: si prevede che ogni decreto adottato venga poi trasmessa alle Camere e che il Premier riferisce periodicamente ogni 15 giorni sulle misure adottate. Così anche il Parlamento può seguire in maniera continuata su tutti gli aggiornamenti delle misure».
DISCORSO CONTE ALLA CAMERA: LE NOVITÀ DEL DECRETO
Insomma, un “tavolo permanente” del Governo che ogni due settimane riferisce in Parlamento sulle novità delle misure adottare per far fronte all’emergenza coroanvirus: ha destato netta polemica ieri la bozza circolata del testo del Decreto che di fatto immetteva come data di “fine emergenza possibile” il 31 luglio. È stato poi lo stesso Premier Conte in conferenza stampa a provare a chiarire la semi-gaffe comunicativa che si è venuta a creare: «diffusione di una bozza in versione già superata, non tenete conto della bozza: si è creata discussione sul fatto che l’emergenza durerebbe fino al 31 luglio. Nulla di vero: questo è lo spazio dell’emergenza, ma noi siamo pronti in qualsiasi momento per allentare la morsa delle misure restrittive. Siamo confidenti e fiduciosi che ben prima si possa tornare alle nostre abitudini di vita, ad un migliore stile di vita» (qui i dettagli, ndr). Nel frattempo, come ribadirà oggi il Presidente del Consiglio nel suo discorso alla Camera dei Deputati (a partire dalle ore 18 in diretta video streaming sul canale YouTube di Montecitorio), sono state adottate nuove sanzioni e misure ancora più strette nell’ultimo Decreto “riassuntivo”: «prevista multa da 400 a 3mila euro; «invece che la contravvenzione valida finora, si sale fino ad un massimo di 3mila euro. Se tutti rispettano le regole mettiamo in sicurezza l’intera comunità nazionale di uscire da questa fase di emergenza». Novità anche nel rapporto con le Regioni, dato che viene «regolamentato anche i rapporti tra interventi Governo e Regioni: i Presidenti potranno adottare nell’ambito delle proprie competenze anche misure più restrittive, severe, ma previa il via libera del Governo che resta garante del coordinamento».