L’introduzione del green pass non ha cambiato la linea del governo sulle sale da ballo: le discoteche restano chiuse, con tanto di ristori agli imprenditori danneggiati. Una scelta che ha acceso il dibattito politico, con la Lega in pressing sul ministro Speranza. Netto Matteo Salvini ai microfoni de La Stampa: «Non capisco la chiusura delle discoteche e dei luoghi di divertimento, la smania di chiusura di Speranza».
L’ex ministro dell’Interno ha poi rincarato la dose contro la sinistra, compresa quella di governo: «Ci sono 3 mila imprenditori italiani cancellati dalla faccia della terra e 100 mila lavoratori disoccupati. Se con il Green Pass puoi andare allo stadio perché 100 ragazzi non possono divertirsi? C’è una parte della sinistra anche al governo che odia l’impresa e i giovani, se non vanno nei centri sociali a sfondarsi di canne».
DISCOTECHE CHIUSE, LA PROPOSTA DI SILERI E TOTI
Il dossier discoteche chiuse ha aperto il confronto anche al ministero della Salute. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha detto la sua ai microfoni de L’aria che tira estate: «Io da due mesi dico che potrebbero essere riaperte le discoteche con il green pass. Io non vorrei metterci una pietra sopra e continuo a battermi per questo: abbiamo il green pass, usiamolo». Anche i governatori si sono scagliati contro le discoteche chiuse, chiedendo l’utilizzo del green pass per consentire la riapertura del settore. Così il presidente della Liguria Toti al Tg4: «Se si balla nei bar dove si alza la musica, negli stabilimenti balneari e nelle ville dei più ricchi, non riesco a capire perché ci sia questa discriminazione nei confronti delle discoteche: possiamo gestirle bene, magari consentendo l’ingresso con green pass con la seconda dose».