Grave episodio in una scuola elementare di Roma, dove una maestra, già sottoposta a TSO, ha ordinato ai suoi giovanissimi studenti di svolgere compiti oggettivamente impossibili da giustificare, fra cui quello di disegnare i gironi dell’Inferno dantesco, inserendo al loro interno i nomi dei loro compagni di classe che avrebbero voluto vedere morti. Un accadimento che ha generato subbuglio nelle famiglie, che hanno fatto sentire la loro voce. Attualmente la docente è stata sospesa per 6 mesi dall’incarico.
“Noi sottolineiamo il fatto che il problema non sia la presenza di questa persona in sé, che andrebbe aiutata, quanto piuttosto il fatto che la dirigente scolastica ignori la situazione – ha affermato una delle madri a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele –. La preside non ha mai risposto alle nostre mail, neppure il provveditorato pare volersi fare carico di questo scenario. I bambini non sono sereni, perché chiaramente vivono un disagio psicologico, e più volte sono intervenute le forze dell’ordine presso la scuola primaria”.
“DISEGNATE L’INFERNO CON I NOMI DEI VOSTRI COMPAGNI”: MAESTRA SOTTOPOSTA A TSO IN PASSATO SOSPESA DALL’INCARICO
Sempre a “Storie Italiane”, le madri di alcuni studenti che frequentano la classe in cui insegna la maestra sottoposta in passato a TSO hanno affermato: “La nostra dirigente ci ha proposto un nulla osta per i nostri figli, asserendo di non essere al corrente dei problemi psichiatrici della docente. Questo è un motivo di grossa preoccupazione per noi mamme, che veniamo spesso chiamate per andare a prendere i nostri figli a scuola”.
Fra le altre cose contestate alla maestra, ci sono state le sue richieste immotivate di disegni e di simboli massonici sulla lavagna. Claudia Pratelli, assessore alla scuola del Comune di Roma, ha commentato così la vicenda: “Episodi di questo tipo non possono e non devono accadere mai. Stiamo parlando di un accadimento molto grave, ma specifico, a proposito del quale, non appena siamo stati sollecitati, noi ci siamo fatti parte attiva, anche se il Comune di Roma non ha potere diretto d’intervento. La dirigenza scolastica può rinviare a visita medica collegiale la maestra. Evidentemente c’è stata un’inadeguata gestione del caso da parte della preside”.