L’azienda Disney ha deciso di fare causa al governatore della Florida Ron DeSantis, di fatto peggiorando ulteriormente la situazione che appariva essere già di per sé critica. Secondo la società che sta dietro a Topolino, infatti, il governatore avrebbe condotto una “implacabile campagna di ritorsioni governative” atte ad indebolire il potere economico dell’azienda, che ora rischia di vedere bruciati parte dei suoi investimenti.
I rapporti tra DeSantis e la Disney si erano incrinati già ad inizio anno, quando il governatore aveva deciso di abrogare i poteri governativi di cui l’azienda godeva all’interno del suo distretto in Florida, in seguito ad alcuni commenti mossi dai vertici dell’azienda. Da poco è subentrato il nuovo consiglio amministrativo del distretto, che ha immediatamente impedito la realizzazione di un progetto di ampliamento del parco, che tra le altre cose prevedeva anche l’impossibilità ad edificare nuove strutture al suo interno o nelle immediate vicinanze. La Disney aveva stanziato 17 miliardi per il progetto, ma DeSantis ha deciso di interromperlo, lasciando incerto il futuro dell’investimento.
Cosa è successo tra DeSantis e la Disney
Insomma, a causa di quel blocco la Diseny ritiene che DeSantis “minaccia le operazioni commerciali della compagnia, mettendo a repentaglio il suo futuro economico nella regione e violando i suoi diritti costituzionali”, si legge nella denuncia citata da alcuni media americani. L’azione del consiglio, invece, è stata definita dai vertici dell’azienda “palesemente ritorsiva, palesemente anti-business e palesemente incostituzionale”.
Dal conto suo, invece, né DeSantis né i suoi consiglieri hanno commentato la denuncia della Disney, mentre il nuovo consiglio avrebbe visto nell’approvazione del progetto di espansione del parco una sorta di presa di posizione, che avrebbe limitato i poteri dello stesso consiglio per decenni. La questione affonda le sue origini all’inizio dell’anno, quando la compagnia dei parchi tematici aveva criticato la legge chiamata “Don’t Say Gay” approvata dal governatore. In quell’occasione DeSantis decise di revocare i poteri governativi di cui godeva la Disney all’interno del suo distretto in Florida, eleggendo un nuovo consiglio amministrativo, composto esclusivamente da persone vicine al governatore.