L’Ocse segnala un calo da record per il tasso di disoccupazione in tutta Europa. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, all’interno dell’Unione Europea e della zona euro il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli “storicamente bassi”. In particolare, i numeri parlano di una percentuale pari al 6,1% nell’Unione Europea e di una disoccupazione al 6,6% nell’eurozona. Dati che si riferiscono al mese di dicembre 2022.



L’Ocse nel suo report ha segnalato inoltre che il tasso di disoccupazione è “rimasto stabile o è diminuito in oltre il 70% dei Paesi della zona euro”. Un segnale positivo in questo periodo storico caratterizzato dagli strascichi della pandemia, la scoppio della guerra quasi un anno fa e la conseguente ondata di rincari che ha coinvolto non solo l’eurozona ma anche l’Italia, portando a un generalizzato aumento dell’inflazione. L’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha incluso anche i dati dettagliati per i Paesi europei e anche per l’Italia, indicando così le differenze tra i tassi di disoccupazione in generale calo.



Disoccupazione in calo, bene per Italia e UE: i dati dell’Ocse nell’Eurozona

Tasso di disoccupazione in netto calo secondo i dati forniti dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel nostro Paese, la disoccupazione è rimasta stabile con una percentuale pari al 7,8% nel mese di dicembre 2022 rispetto al novembre scorso. Andando invece a guardare cosa succede negli altri Stati, l’Ocse segnala che in Germania il tasso di disoccupazione è diminuito, raggiungendo il 2,9%. Nella vicina Francia, invece, questa stessa percentuale è aumentata e ha toccato un valore del 7,1%.



Prendendo invece come riferimento la zona Ocse, dai dati emerge come il tasso di disoccupazione sia rimasto stabile, pari al 4,9%. Si tratta del sesto mese consecutivo in cui è stato registrato questo livello, il più basso dall’inizio della serie risalente al 2001. Questa tendenza positiva nel nostro Paese è stata registrata anche dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, che da quando ha aggiornato i propri criteri ha rilevato un aumento a livello di occupazione. Per l’Istat, infatti, si definisce occupata una persona che abbia più di 15 anni e che, nella settimana a cui si riferisce l’intervista, ha svolto almeno un’ora di lavoro retribuita oppure ha lavorato almeno per un’ora presso la ditta di un familiare senza essere retribuita.