I dispositivi antiabbandono per i seggiolini, in commercio in questi giorni, non sarebbero a norma. E’ questa la denuncia da parte dell’associazione “Altroconsumo”, che mette quindi in guardia i consumatori e invita loro ad informarsi molto bene prima di fiondarsi a capofitto sulla prima occasione che trovano. Come ricorda Corriere.it, si arricchisce quindi di un altro capitolo “colorito” la vicenda riguardante i dispositivi divenuti obbligatori per legge dallo scorso 7 novembre (per i bambini fino a 4 anni di età), ma per cui sembrerebbero esservi numerosi punti ancora da chiarire. «Oggi come oggi – specificano gli esperti di Altroconsumo – non c’è alcun sistema in commercio che abbia entrambe queste caratteristiche: cioè che sia approvato dalla casa produttrice dei seggiolini e, allo stesso tempo, non preveda alcuna azione per attivarsi».
DISPOSITIVI ANTIABBANDONO NON A NORMA? DUBBI SULL’OMOLOGAZIONE
Le legge prevede infatti che il dispositivo in questione si debba attivare in maniera autonoma, e che sia ovviamente omologato. Altroconsumo si domanda ad esempio se il conducente del veicolo/genitore debba attivare i bluetooth sul proprio telefono: «Non è chiaro se, ad esempio, la necessità di attivare il Bluetooth sul telefonino – denunciano – sia da considerarsi un’azione volontaria attiva». La stessa associazione fa inoltre presente come fra i dispositivi in commercio, non sarebbero omologabili quelli che necessitano della chiusura di una clip o di parte del dispositivo. Capitolo complesso anche quello riguardante l’omologazione. I dispositivi in commercio sarebbero di fatto provvisti solo di un’autocertificazione, e nessuno per ora può dire con certezza se siano omologati o meno, anche perché i controlli non scatteranno prima del prossimo mese: fino a quel momento sarà incertezza totale. “Ecco perché – conclude Corriere.it – è importante che si proceda al più presto alla moratoria delle sanzioni che dovrebbe essere approvata a breve”.