Il presidente francese Emmanuel Macron è stato citato per diffamazione pubblica a seguito delle sue famose parole proferite a inizio mese scorso, il 5 gennaio del 2022, quando spiegò che la sua intenzione era quella di far inca*zare i no vax, le persone che non si erano ancora vaccinate contro il covid, introducendo sempre più restrizioni nei loro confronti. Dichiarazioni che aveva fatto il giro del mondo e che avevano creato non pochi dibattiti, in particolare in Francia, dove era scoppiata un’accesa polemica politica.



E a passare dalle parole ai fatti, come riferisce la stampa francese, è stato tale Josè Mercier, che ha appunto deciso di avviare una procedura di diffamazione pubblica nei confronti del capo di stato transalpino, a seguito di quanto rilasciato dallo stesso a Le Parisien. Si tratta di un professore di filosofia in pensione, nonché sindaco dal 1993, senza alcuna appartenenza politica, di una piccola città rurale dell’Ille-et-Vilaine. “La procedura che sto avviando contro le osservazioni del Sig. Macron – ha spiegato – è da cittadino qualunque e in nessun caso da sindaco di una piccola città”.



MACRON VS NO VAX, PROFESSORE DI FILOSOFIA LO CITA PER DIFFAMAZIONE: “E’ UN PARADOSSO…”

Il sig. Macron, fa sapere Mercier “stigmatizza alcuni suoi connazionali”, accusandoli di irresponsabilità e di “enorme colpa morale”. In un istante “li spoglia simbolicamente della loro cittadinanza”. Queste osservazioni sono di violenza senza precedenti provenienti da un presidente francese”. E ancora: “Il paradosso è che noi, non vaccinati, rimaniamo nel rispetto della legge e siamo, nonostante tutto, ritenuti responsabili della diffusione dell’epidemia e della saturazione degli ospedali!”.



Poi prosegue: “Se seguiamo la logica del Sig. Macron, anche il non imporci l’obbligo di vaccinazione dovrebbe costituire, come afferma il nostro Presidente, una “grande colpa morale”. E come tale, lo Stato è davvero il primo responsabile”. Con tale procedura di diffamazione, José Mercier intende “rivendicare il rispetto che è dovuto a tutti i cittadini ed esprimere il suo attaccamento a ciò che deve rimanere la funzione presidenziale”. E, aggiunge: “Non si tratta qui di discutere dell’opportunità o dell’efficacia di un vaccino”. Il tribunale giudiziario di Parigi ha fissato l’udienza pubblica, a cui può partecipare ogni cittadino, il prossimo 10 giugno.