In tempi di Coronavirus l’amicizia è fondamentale per sopravvivere durante le lunghe settimane di isolamento in casa e di distanziamento sociale: secondo molti studi infatti questo periodo che costringe tante persone a restare nella propria abitazione, magari vivendo da sole e come unico contatto col mondo esterno i social media, tende a rendere ancora più pesante il senso di isolamento dei più giovani ma non solo, esacerbando però solamente un problema che è diventato sempre più grave negli ultimi anni e che sta trovando il suo acme proprio durante la pandemia da Covid-19. Secondo alcuni studi e ricerche fatte di recente negli Stati Uniti, questo problema si pone soprattutto per le nuove generazioni ma anche per gli “young adults” che negli ultimi anni si sono spostati per il Paese, cambiando residenza, e hanno fatto amicizie ovunque. Ma una volta sistemati e avendo il tempo di scorrere la propria rubrica sullo smartphone si accorgono di quanto queste “amicizie” siano in realtà legami molto labili e che l’ultimo vero amico magari risale ai tempi di quando si frequentava la scuola. Un’indagine del Pew Research Center di Washington su un campione di più di 1000 adulti ha rilevato infatti come solo un terzo degli Americani percepisca di avere “un network di supporto” quando ne ha bisogno e che i Millennials sono la generazione che si sente più sola (dicono di percepirsi così “spesso” o “sempre” nel 30% dei casi).



DISTANZIAMENTO SOCIALE AUMENTA SENSO DI SOLITUDINE DI MOLTI GIOVANI

E il periodo di distanziamento sociale a causa del Covid-19, come accennato, sta solo aggravando una situazione sulla quale sociologi e psicologi avevano da tempo acceso i riflettori: eppure le amicizie sono la chiave di volta per avere una vita felice e anche di successo, e non è un caso che dallo studio è emerso pure come il 72% degli intervistati che la propria famiglia e gli affetti personali abbiano contribuito maggiormente alla loro felicità; inoltre un dato allarmante che viene da un altro studio ha evidenziato invece che più di 17mila che hanno ammesso di avere limitati contatti sociali hanno il 50% in più di probabilità di morire di una patologia cardiovascolare. Ma cos’è allora che cosa impedisce a tante persone di costruire delle relazioni significative e stabili di amicizia nella propria vita, “coltivandole” al massimo sulle piattaforme social?



I SOCIAL MEDIA AGGRAVANO UN PROBLEMA ESISTENTE

Per rispondere a questa domanda si può tirare in ballo innanzitutto la mancanza di tempo dal momento che servirebbero almeno 50 ore insieme per considerare qualcuno un amico casuale e nel 90 perché sia un nostro “buon amico”.A questo va aggiunto inoltre che, anche se può sembrare tutt’altro che intuitivo, i social media sono un ostacolo oltre che hanno un effetto negativo sulla nostra capacità di mantenere delle amicizie. E così mentre il nostro tempo speso sul web e sui social continua ad aumentare, il tempo che si passa con gli amici reali tende a diminuire costantemente (senza contare l’influsso su questo fenomeno anche del lavoro da casa, o smart work, che per alcuni aumenta il senso di solitudine). Una soluzione è quindi quella di imparare a disconnettersi di più, condividendo maggiormente delle esperienze reali anche perché, in questo preciso momento storico, una vera amicizia è quanto molto di noi hanno davvero bisogno più che mai.

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