Sarà perché la categoria ha saputo proporre un virtuoso rapporto qualità-prezzo, capace di convincere le famiglie italiane alle prese con un progressivo calo del proprio potere di acquisto, sarà perché si è ha lavorato per ampliare e diversificare gli assortimenti, fatto sta che la marca del distributore, ovvero il cappello sotto il quale vanno ricondotti i prodotti a marca dei supermercati, è l’unica voce nel panorama retail ad archiviare l’anno in crescita sia sul fronte dei fatturati sia su quello, molto più critico, dei volumi.
A dirlo sono le anticipazioni della survey “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna”, condotta da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna, che, per la prima volta, prende in considerazione anche il segmento dei Discount.
La ricerca certifica che il comparto ha archiviato il 2023 un giro d’affari complessivo di 25,4 miliardi di euro, 332 milioni in più rispetto al 2022. La MDD è così arrivata a rappresentare il 31,5% dell’intero fatturato della Distribuzione Moderna in Italia, compresi i Discount. Un risultato storico, se si considera che solo nel 2019 la market share della PL si fermava a quota 28,3%.
E che il segmento viva una stagione felice è confermato anche da altri dati: sempre secondo la survey, infatti, la MDD si rivela l’attivatore di una filiera lunga e articolata, all’interno della quale operano 15 settori e 37 sotto-settori, che abilita la creazione del 12% circa dell’intero Pil italiano, per un valore superiore ai 200 miliardi di euro. Le stime di THEA suggeriscono, infatti, che i 30 miliardi generati direttamente dalla Distribuzione Moderna ne sviluppano poi ulteriori 178 presso le filiere attivate a monte su più fronti, dalla componentistica industriale all’agroalimentare, passando per l’intermediazione.
E va detto che le potenzialità di ulteriori crescite non mancano. “Oggi – rileva Valerio De Molli, managing partner e CEO, The European House – Ambrosetti – la market share della MDD, considerato sia il retail tradizionale sia il canale Discount, è arrivata a pesare in Italia poco meno il 32% circa del mercato. Ma va considerato che, oltreconfine, i principali Paesi europei si assestano su valori molto più alti, vicini al 50%”.
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