Non tutti gli esseri umani, quando si trovano a fronteggiare una sfida più o meno importante, reagiscono alla stessa maniera di fronte a un epilogo negativo: lo sa bene Kristjana Arnarsdóttir, conduttrice del quiz islandese “Gettu Betur” (che significa all’incirca “Effettua la scelta migliore”), trasmesso sul canale Ruv dal 1986 a questa parte, durante il quale un concorrente non ha minimamente digerito la sconfitta e ha dato sfogo a tutta la sua rabbia prendendosela con lo studio televisivo e distruggendo ogni cosa gli capitasse sotto mano.



Di fronte alla risposta corretta del team avversario (il gioco prevede che due squadre si confrontino su temi di cultura generale e chi accumula il maggior numero di punti vinca, ndr), uno studente non ci ha letteralmente visto più e, accecato da un’ira funesta (il paragone con il Pelide Achille può risultare inopportuno, ma in fondo la scena immortalata dalle telecamere è a suo modo “epica”, ndr), ha cominciato a manifestare tutta la sua insoddisfazione, ribaltando il leggio che costituiva la sua postazione di gioco e scagliando in aria (e rompendo) il suo bicchiere e quello del suo compagno di team.



DISTRUGGE STUDIO TELEVISIVO DOPO SCONFITTA A UN QUIZ: PANICO E IMBARAZZO IN DIRETTA

Inevitabilmente, di fronte alla reazione choc del concorrente sconfitto, che ha continuato a imprecare e a distruggere oggetti anche dietro le quinte del quiz televisivo, come si evince dal video dell’accaduto e dai rumori che si sentono provenire dal backstage, la presentatrice ha impiegato qualche secondo prima di riuscire a riprendere in mano la situazione: il panico e l’imbarazzo hanno regnato sovrani nello studio televisivo, sotto lo sguardo paralizzato e sbigottito degli altri partecipanti, che non si attendevano un simile sfogo da parte di un loro pari età (o poco ci manca). La scena è rapidamente divenuta virale sul web, tanto da rimbalzare di bacheca in bacheca sui principali social network, Twitter compreso, suscitando reazioni talvolta divertite e, talvolta, di sdegno vero e proprio: il giovane ha dimostrato di non sapere gestire le proprie emozioni e le delusioni, rendendo vani tutti gli sforzi effettuati in passato dall’inventore delle Olimpiadi moderne, il barone Pierre De Coubertin, autore del celebre adagio “L’importante non è vincere, ma partecipare”.