Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta e direttrice della Rete Disturbi Comportamento Alimentare Usl 1 dell’Umbria, gestisce anche il numero verde nazionale Sos Disturbi Alimentari della presidenza del Consiglio e dell’Istituto Superiore di Sanità. A La Stampa, l’esperta ha parlato dei disturbi alimentari nei ragazzi e adolescenti, sempre più diffusi anche a causa dell’influenza dei social media e di modelli sbagliati.



Secondo l’esperta, “Siamo di fronte a un’abbuffata di social. La media di permanenza degli adolescenti è di sei ore al giorno, tantissime, durante le quali si è esposti a informazioni non tutte corrette. I nativi digitali non sono così protetti, non hanno l’alfabetizzazione emotiva dei social, va insegnato loro a mantenere una parte di realtà attiva e un atteggiamento critico”. Dunque, gli adolescenti, andrebbero istruiti prima di essere “gettati” nella mischia dei social: solo così possono analizzare in maniera obiettiva i modelli che vengono loro proposti, evitando di seguire esempi sbagliati ma non soltanto.



Diete fai da te e non solo: i pericoli social

Non solo esempi e modelli sbagliati in rete, ma anche informazioni errate. Come ha spiegato Laura Dalla Ragione, psichiatra, a La Stampa, c’è anche un altro rischio. “Il 70 per cento degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni fa diete prive di ogni fondamento scientifico estrapolate da internet, soprattutto danno ascolto a influencer su Instagram e TikTok. È un filone molto pericoloso che crea il passaggio diretto verso un disturbo alimentare. Di solito eliminano i carboidrati: non ci sono cibi da eliminare purché sani”.

In Italia, l’80 per cento dei bambini pratica uno sport ma nell’adolescenza la percentuale si riduce drasticamente. “L’attività fisica sportiva è considerata un optional nelle scuole, siamo fanalino di coda. Riguardo lo sport, dalla danza al calcio, deve essere divertimento, condivisione e non stress e unicamente performance. Tutti gli educatori, anche gli allenatori dello sport, devono contribuire a insegnare a tenersi lontani dalle diete fai da te, a leggere le etichette, ampliare il repertorio di cibo, stimolare la curiosità alimentare“.