L’emergenza Covid sta provocando la crescita di segnalazioni di ansia e paura, disturbi del sonno e depressione anche gravi. Così in un editoriale che andrà su World Psichiatry il direttore generale Oms Ghebreyesus. L’OMS si segnala anche questa volta, dopo aver inizialmente negato ci fosse una pandemia, per il suo ritardo cronico: la rivista scientifica Science Direct, un mese fa infatti aveva pubblicato un articolo dal titolo “Siamo di fronte a un’ondata di sequele neuropsichiatriche di COVID-19? Sintomi neuropsichiatrici e potenziali meccanismi immunologici”. Nell’articolo si segnalava il rischio di crescenti disturbi mentali indotti dall’isolamento, la paura di morire, di ammalarsi, l’isolamento sociale causando insonnia, ansia, depressione, mania, suicidi e delirio. Inoltre i disturbi mentali come la depressione da anni vengono indicati dagli studiosi come la malattia in più forte crescita al mondo, decine di milioni ne soffrono e il numero è aumentato a destinare, per lo stress indotto dalla società moderna, i ritmi affannosi di lavoro, il poco spazio privato. Per Ghebreyesus “i sistemi di salute mentale in tutti i Paesi vanno rafforzati per far fronte all’impatto.Qualsiasi successo nell’affrontare ansia e angoscia delle persone renderà loro più facile avere volontà e capacità di seguire le linee guida delle autorità sanitarie” per contenere il contagio ha detto il segretario dell’Oms, accusato da molti di essere sul libro paga di Pechino per aver sempre difeso la diffusione del virus da parte cinese.



INSONNIA, ANSIA, DEPRESSIONE

Il suo consiglio più che medico sembra un invito a curare le persone perché tornino al lavoro senza problemi e possano produrre sempre di più “obbedendo alle linee sanitarie”. Inoltre lo scorso 6 marzo lo stesso Oms aveva diffuso un documento per affrontare disturbi mentali da coronavirus. Ecco cosa veniva scritto: “parlare con le persone di cui ci fidiamo, cercare informazioni solo su fonti attendibili (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, OMS),  non consultare in modo ossessivo i social o i canali che presentano scenari catastrofici. È bene mantenere uno stile di vita sano (non fumare, non bere), anche dovendo stare a casa e continuare a sentire gli amici e la famiglia per telefono o per mail”. Consigli anche per i bambini piccoli: “parlare con le persone di cui ci fidiamo, cercare informazioni solo su fonti attendibili (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, OMS),  non consultare in modo ossessivo i social o i canali che presentano scenari catastrofici. È bene mantenere uno stile di vita sano (non fumare, non bere), anche dovendo stare a casa e continuare a sentire gli amici e la famiglia per telefono o per mail”.

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