LA SFIDA DELLA LEGA ALL’EUROPA: “BASTA IMPORCI COME VIVERE”. PARLA ISABELLA TOVAGLIERI
Già eletta nelle Europee 2019, l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri punta alla riconferma spingendo sul lavoro già avviato negli ultimi 5 anni: dalle follie green alla libertà di pensiero in Ue, fino allo sviluppo di politiche economiche ed energetiche che non portino una distanza sempre più siderale tra l’Europa e i competitori internazionali. Intervistata da Federico Novella per “La Verità”, Tovaglieri difende le candidature della Lega – anche sul generale Vannacci con il quale non condivide tutto del pensiero anti-conformista – e fa suo l’appello del leader Matteo Salvini di voler creare una nuova Europa non più schiava del politicamente corretto.
A chi imputa al Carroccio di voler riportare l’ideologia totalitarista in Ue (in quanto la Lega fa parte del gruppo ID assieme a Marine Le Pen e i tedeschi dell’Afd), l’eurodeputata risponde secca che la dittatura c’è ed esiste già in Europa: «è all’interno delle istituzioni democratiche». Secondo Tovaglieri in Europa negli ultimi 5 anni si è come voluto imporre uno stile di vita a tutti i cittadini: «Ci hanno voluto spiegare quando dobbiamo ristrutturare casa, quale automobile dobbiamo comprare, cosa dobbiamo mettere nel piatto, la carne no e le farine alternative sì. Ci hanno anche consigliato quali ricorrenze celebrare». Chi non corrisponde a tali idee, chi non segue l’andazzo della maggioranza Ue, secondo l’eurodeputata leghista viene considerato come un “negazionista”: un’Unione Europea insomma sempre più simile ai nefasti tempi dell’URSS, «è una Unione Sovietica Europea».
LE NORME GREEN E LA CENSURA DEL PENSIERO ALTERNATIVO: I RISCHI IN EUROPA E IN ITALIA
Tra i temi maggiormente al centro delle polemiche nelle politiche Ue della Commissione Von der Leyen vi sono la sfilza di norme e obblighi sul tema ambientale: in particolare sulle “case green”, Isabella Tovaglieri è relatrice di un dossier da oltre 3 anni per mettere in guardia i cittadini europei sui rischi di una politica ideologica a senso unico. Con la Lega e gli altri gruppi di Centrodestra si è almeno ottenuto di impedire l’obbligo di portare la categoria energetica delle case a livello D entro il 2030: «Una follia che avrebbe messo in ginocchio gli italiani, e anche lo Stato, che sarebbe finito intrappolato in procedure di infrazione».
Il punto però non è solo l’obbligo o no sulle case green, ma è la sola paura dell’obbligo di ristrutturazione a portare in pochi mesi la svalutazione degli immobili: in questo senso, spiega Tovaglieri a “La Verità”, dagli ambienti ecologisti si esulta per il danno sugli immobili “non-green”, «un po’ per ideologia, un po’ per fare un favore alla Cina». La parlamentare leghista lancia una stoccata al Ministro dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin per non essersi reso conto degli effetti collaterali ingenti di «una comunicazione ambientalista europea così aggressiva».
Contro la dittatura del pensiero “unico”, da Salvini a Vannacci, da Zanni fino a Tovaglieri, la sfida della Lega in Europa è chiara e netta: dai problemi “green” alle regole su “come vivere”, fino alle contestazioni diffuse negli ultimi mesi: citando il caso recente della contestazione contro la Ministra della Famiglia Eugenia Roccella agli Stati Generali della Natalità, l’eurodeputata della Lega insiste sulla dittatura del pensiero che nasce dal pensiero unico di sinistra: «Chiunque esprime un pensiero critico viene tacciato, isolato ed etichettato». Entrando nelle pieghe della protesta contro Roccella, Tovaglieri risponde a tono sulle posizioni sulla Legge 194: l’europarlamentare sostiene il diritto all’aborto come quello a non abortire, «alla fine chi sostiene la famiglia tradizionale diventa subito un omofobo pericoloso. C’è un’etichetta per tutti quelli che remano contro il pensiero unico».