È destinata a crescere la polemica di bar e ristoranti dopo la circolare del Viminale che conferma il divieto di consumazione al bancone nei bar e ristoranti in zona gialla. Il Ministero dell’Interno ha, infatti, precisato che le riaperture di queste attività sono consentite solo all’aperto, quindi col servizio al tavolo. Quello al banco è consentito solo se il locale lo ha all’aperto, quindi le consumazioni di cibi e bevande sono assolutamente vietate all’interno. Questo vuol dire che dal 26 aprile, e per tutto il mese di maggio, non sarà consentito sostare all’interno dei bar per prendere un caffè o per una consumazione veloce. Nelle regioni gialle, infatti, la riapertura di bar e ristoranti prevede solo il servizio al tavolo all’esterno e dunque consumazione, al massimo in 4, da seduti.
Inoltre, i locali possono restare aperti fino ad un orario compatibile col coprifuoco, che resta fissato alle 22, ora in cui i clienti devono essere già a casa. Inoltre, resta vietata la vendita per asporto ai locali senza l’uso di cucina. (agg. di Silvana Palazzo)
“DIVIETO CONSUMAZIONE ALL’INTERNO? ASSURDO”
È caos attorno ad una presunta circolare del Ministero dell’Interno sul divietò i consumo al bancone di cibo e bevande nei bar e ristoranti delle regioni in zona gialla. Il caso si è aperto in mattinata, quando sono trapelate indiscrezioni in merito alla pubblicazione di una circolare da parte del Viminale con cui si imporrebbe il consumo esclusivamente al tavolo per tutti i clienti di bar e ristoranti. Sono scattate subito le polemiche, tanta anche la confusione tra gli esercenti, secondo cui il decreto riaperture per i bar «si traduce in realtà in un inasprimento delle restrizioni». Giancarlo Banchieri, presidente Fiepet Confesercenti, infatti all’AdnKronos ha spiegato che da lunedì per le attività senza posti all’aperto sarà come essere in zona arancione, in quanto «si impone il divieto di consumo al’interno dei locali, nemmeno in piedi al banco, fino a giugno». Per Banchieri si tratta di una «norma da rivedere ed incomprensibile». Dello stesso avviso è Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio. «Nei bar della capitale non sarà possibile prendere un caffè né un aperitivo al bancone».
CONSUMAZIONE AL BANCONE? IN ARRIVO CIRCOLARE
Per Claudio Pica quello che scatterà dal 26 aprile è «un giallo mascherato da arancione». Anche lui si scaglia contro la norma che «penalizza tutti i locali, anche in termini economici con perdite per il mese di maggio pari a 150 milioni di euro». Come riportato dall’AdnKronos, ha anche lanciato una proposta, quella cioè di non applicare agli esercenti il pagamento del servizio al tavolo come segno di protesta civile nei confronti della norma. In virtù delle polemiche emerse nelle ultime ore, il Ministero dell’Interno ha fatto chiarezza precisando che «non è stata diramata alcuna circolare in merito all’applicazione delle disposizioni contenute nel decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52». Ma a breve ne verrà emanata una. «La circolare è in corso di definitiva stesura e verrà adottata quanto prima», informa il Viminale. A tal proposito, i ristoratori lamentano anche il grave ritardo in merito ai chiarimenti attesi, perché siamo ad appena due giorni dalla riaperture. E per ora di questa circolare non v’è traccia.