Regolamento UE sugli imballaggi, le imprese si scagliano contro l’analisi costi-benefici della Commissione europea mentre gli attivisti domandano interventi di portata ancor maggiore. Il regolamento dell’UE sugli imballaggi e i rifiuti derivati dagli imballaggi (PPWR) è stato presentato a novembre 2022 e prende di mira gli imballaggi monouso, con l’intenzione di introdurne il divieto nei ristoranti a partire dal 1° gennaio 2030, prevedendo al contempo un maggiore uso degli imballaggi riutilizzabili per il servizio d’asporto.



Una lettera firmata da una colazione di imprese dell’Unione Europea, citata dal portale Euractiv, si legge che “in assenza di un’adeguata valutazione d’impatto che tenga conto delle implicazioni ambientali, del comportamento dei consumatori e delle implicazioni economiche, non c’è alcuna garanzia che le misure proposte avranno i benefici desiderati“. Anzi, si afferma che “al contrario, potrebbero avere un impatto negativo sull’ambiente, sull’accesso, la scelta e la convenienza dei consumatori e su molte aziende del nostro settore che operano nell’UE“. Un’accusa respinta dalla Commissione Europea, che ha sottolineato a Euractiv come le valutazioni d’impatto siano basate su consultazioni con tutti i gruppi d’interesse, comprese l’industria. Ma non è tutto.



Industria contro regolamento UE su imballaggi: “la carta non è una soluzione alla plastica usa e getta”

In merito al regolamento UE sugli imballaggi Eleni Despotou, direttore generale della FEFCO, la Federazione europea dei produttori di cartone ondulato, sottolinea: “mettere sullo stesso piano un materiale con un tasso di riciclo superiore al 90%, come la carta, e un materiale con un tasso di riciclo del 35% è semplicemente ingiusto” nei confronti dell’industria. Massimiliano Salini (Partito Popolare Europeo) ha inoltre parlato di “effetto contrario”, mettendo in guardia sulla possibilità che gli obiettivi di riutilizzo degli imballaggi possano far aumentare i ricorso alla plastica in sostituzione della carta.



D’altro canto, gli stessi ambientalisti tra cui Sergio Baffoni dell’Environmental Paper Network, un gruppo di ONG che si batte per la sostenibilità del settore, dichiara a Euractiv che “sostituire la plastica usa e getta con la carta usa e getta non ridurrà i rifiuti, non salverà gli ecosistemi del pianeta e non farà altro che intensificare la pressione sulle foreste e sulle preziose risorse di legno“.

Regolamento UE imballaggi, allarme industria: “uno studio mostra il reale costo del riutilizzo, 18 mld contro 4 mld”

Una delle critiche mosse dall’industria alla Commissione Europea in merito al regolamento sugli imballaggi si concentra sul costo degli obiettivi di riutilizzo degli imballaggi. Se l’esecutivo europeo ha fornito una stima di 4 miliardi di euro, con ulteriori 523 milioni di euro necessari per i programmi di restituzione dei depositi, l’industria presenta un conto ben più salato. A partire da uno studio che mette in evidenza come il passaggio al riutilizzo del 20% delle bottiglie in PET costerebbe 18,7 miliardi di euro per la sola industria delle bibite gassate.

Larissa Copello di Zero Waste Europe sottolinea tuttavia che “non è una coincidenza che queste critiche provengano soprattutto dai settori che devono raggiungere questi obiettivi e che sono più interessati a far pagare ai contribuenti dell’UE le infrastrutture, mentre continuano a esternalizzare i costi degli imballaggi monouso“. Mentre la Commissione suggerisce che i costi potrebbero essere mitigati dalle economie di scala, mentre le piccole e medie imprese potranno condividere gli imballaggi riutilizzabili. La questione da affrontare è in ogni caso sempre più pressante, in quanto il problema dei rifiuti di imballaggio in Europa è destinato a crescere.