In Spagna lo scorso 5 gennaio è stata approvata una legge che regolamenta cosa succede agli animali domestici nel caso in cui la coppia con cui vive decida di procedere con il divorzio. Il Governo socialista di Pedro Sánchez, come riporta il Corriere della Sera, ha stabilito che i proprietari, anche da separati, debbano garantire il “benessere del proprio cane, gatto, pesce, tartaruga etc.”, che è un essere senziente a tutti gli effetti e dunque va tutelato. È per questa ragione che, nel caso in cui ci siano stati dei maltrattamenti, l’autore perderà automaticamente la custodia.
Più ardui i casi in cui i due proprietari si contendono l’affido dell’animale domestico ed entrambi ne hanno pari diritto. A quel punto sarà il giudice del Tribunale a stabilire con chi il cane o gatto può vivere meglio, come d’altronde avviene anche con i figli di genitori separati. I fattori da valutare saranno diversi, tra cui ad esempio la situazione finanziaria, l’entità di tempo libero da dedicare al diretto interessato, le condizioni abitative e tanto altro. Con la nuova legge, inoltre, aumenteranno inevitabilmente i casi di affidamento congiunto, per cui sarà concesso alla persona non affidataria di vedere l’amico a quattro zampe periodicamente.
Animali domestici e divorzio, c’è la legge in Spagna: cosa accadeva prima
La Spagna ha finalmente una sua legge sulla gestione degli animali domestici in caso di divorzio dei padroni, ma cosa accadeva prima del 5 gennaio 2022? In genere il cane o gatto veniva affidato quasi automaticamente alla persona che lo aveva registrato alla relativa anagrafe, in quanto legalmente legittima proprietaria. Non venivano in alcun modo considerati i rapporti tra l’amico a quattro zampe e l’altra persona, in quanto era considerato nel codice civile una “proprietà personale”, ovvero un oggetto.
Un principio di cambiamento era arrivato nel 2010, quando, come riporta il Corriere della Sera, una donna si era rivolta al tribunale per richiedere l’affidamento congiunto del cane di 9 anni e lo aveva ottenuto: all’ex compagno era stato imposto di farle vedere periodicamente l’animale. La storia si è ripetuta anche successivamente, finché le sentenze non hanno spinto definitivamente il Governo a varare la legge che considera gli amici a quattro zampe “esseri senzienti” da tutelare.