Dj Aniceto ha deciso di tatuarsi il proprio green pass, o meglio, il codice Qr associato alla vaccinazione, sul cuore. Il noto disk jockey lo ha mostrato fiero sui social, all’indomani della dichiarazione di Andrea Costa, sottosegretario alla salute, circa la possibilità che alla fine di questo mese il Cts, il commissario tecnico scientifico, possa decidere di riaprire le discoteche proprio con il pass vaccinale, con una capienza massima del 75 per cento.



“Credo nel green pass – le parole dell’artista, intervistato dai microfoni dell’Adnkronos commentando il suo stravagante tatuaggio – tanto che me lo sono tatuato sul cuore come simbolo della riapertura ritrovata e lo dedico a Mario Draghi che sta facendo un ottimo lavoro”. E a proposito del popolo della notte e dei locali che sono chiusi da inizio pandemia, quindi da ormai 19 mesi, salvo una breve parentesi durante l’estate 2020, Dj Aniceto sottolinea l’importanza di riaprirli al più presto: “Dobbiamo riaprire al più presto le discoteche, le più bastonate assieme al settore degli spettacoli dal vivo”.



DJ ANICETO: “NO VAX? CRIMINALI IGNORANTI”

Il disk jockey si scaglia anche contro il popolo dei no vax, definendo gli stessi dei “criminali ignoranti” e spiegando che per riaprire in sicurezza le discoteche, oltre al green pass “bisogna portare in discoteca anche la mascherina, come in qualsiasi luogo pubblico, perché sappiamo che i vaccinati sono anche loro veicolo dell’epidemia. Non si devono inoltre creare resse inutili e ai gestori voglio consigliare di evitare di offrire biglietti omaggio al solo scopo di far trovare i locali già pieni ai clienti”.

Quindi Dj Aniceto ha ribadito e concluso dicendo: “Dobbiamo continuare a fare dei sacrifici, usando ancora la mascherina perché sappiamo che i vaccinati possono essere anche loro veicoli dell’epidemia. Il problema esiste e ci dovremo convivere, e non è giusto che quello delle sale da ballo sia l’unico settore condannato. Spero che i politici riaprano presto: la musica è l’arcobaleno della nostra vita – conclude – e non può essere condannata da pregiudizi. I dj non possono essere visti come diavoli e io non posso avere sensi di colpa quando vedo la gente ballare”.