Novak Djokovic ha già lasciato l’Australia dopo la decisione della Corte federale di respingere il suo ricorso. Il tennista serbo è stato espulso e il padre Srdjan ha subito criticato la decisione sui social. «Il tentativo di assassinare il miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili nel petto di Novak», ha scritto polemicamente. Ma cosa rischia dopo questa decisione? In primis l’allontanamento per tre anni dal territorio australiano, ma l’attuazione non è automatica, ricorda il Corriere della Sera. In caso invece di conferma del divieto di ingresso, i legali di Djokovic tra un anno dovrebbero dimostrare al governo che la presenza del tennista all’Australian Open 2023 sarebbe un tema di interesse nazionale.



Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, l’Atp finora non ha aperto alcun procedimento, ma se venisse accertata la non veridicità del test presentato sulla positività del 16 dicembre, allora scatterebbe la squalifica di tre anni, che potrebbe rappresentare la pietra tombale sulla carriera dello sportivo che a maggio compirà 35 anni. Nell’immediato potrebbe perdere la prima posizione nella classifica mondiale, che Djokovic occupa dal febbraio 2020. Visto che perderà i 2mila punti Atp della vittoria della scorsa edizione, potrebbe essere superato da Daniil Medvedev o da Alexander Zverev, se vinceranno l’Australian Open. (agg. di Silvana Palazzo)



DJOKOVIC ESPULSO DALL’AUSTRALIA: “SONO DELUSO”

Novak Djokovic sarà espulso dall’Australia. Il ricorso presentato dal tennista serbo è stato respinto dalla Corte Federale, la quale ha deciso in maniera unanime di cancellare il suo visto. Il numero uno al mondo, non potrà quindi difendere il suo titolo agli Australian Open 2022, primo torneo dello Slam dell’anno che partirà lunedì 17 gennaio. Djokovic ha lasciato l’Australia alle ore 01:30 (12:30 italiane) con destinazione Dubai. Sono estremamente deluso dalla decisione della Corte Federale, queste le prime dichiarazioni rilasciate dal 34enne dopo la cancellazione definitiva del suo visto.



Nel comunicato affidato ai media, Novak Djokovic ha aggiunto: “Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in merito alla mia partenza dal Paese. Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi”. Il tennista serbo ha poi concluso: “Mi sento a disagio sul fatto che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per il torneo”.

IL PRESIDENTE SERBO: “TORNA IN SERBIA A TESTA ALTA”

In seguito alla cancellazione definitiva del visto di Novak Djokovic, il Governo australiano si è detto soddisfatto della decisione della Corte Federale. “Accolgo con favore la decisione di mantenere forti i nostri confini e proteggere gli australiani”, ha dichiarato il premier dell’Australia, Scott Morrison. Lo stesso ha poi aggiunto: “Questa decisione è stata presa per motivi di salute, sicurezza e buon ordine. Gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante questa pandemia e giustamente si aspettano che il risultato di quei sacrifici venga protetto”.

Diverso il pensiero del Presidente serbo, Aleksandar Vucic, secondo cui Novak Djokovic può tornare a testa alta nel suo Paese. In merito alla decisione di espellere il tennista dall’Australia, Vucic ha dichiarato alla stampa: “Quelli che pensano di aver affermato dei principi hanno dimostrato di non avere principi. Hanno maltrattato un tennista per dieci giorni per poi prendere una decisione che conoscevano dal primo giorno”.