Vi è grande inquietudine nel mondo del tennis per la ripresa della stagione 2020, interrotta, ancor prima che entrasse veramente nel vivo per l’esplosione della pandemia da coronavirus. Al momento lo stop al circuito, indetto ai primi di marzo, dovrebbe durare fino al 31 luglio e solo tra pochi giorni conosceremo quale sarà la sorte degli US Open 2020, primo grande torneo post pandemia, per il momento fissato ancora in calendario per la fine di agosto. Ma in vista di questo grandissimo appuntamento, che dovrebbe avere luogo a Flushing Meadows (e non in California come si è vociferato per tanto tempo), pure sono parecchi i dubbi anche dei big della fattibilità di tornare in campo dopo lo stop, specie a New York dove la pandemia ha colpito con grande violenza. E dopo la freddezza nei giorni scorsi di Rafa Nadal sul tema, ecco che proprio in questi giorni pure il numero 1 del tennis Novak Djokovic ha espresso tutte le sue perplessità sulla disputa degli US Open 2020, lamentando la ristrettezza del protocollo sanitario prescritto (ma non ancora ufficializzato). Djokovic, parlando alla tv serba Prva ha dichiarato: “Il protocollo da rispettare per giocare a New York è estremo e impossibile”.
DJOKOVIC CONTRO IL PROTOCOLLO SANITARIO: “GIOCARE E’ IMPOSSIBILE”
Dunque vi è ben poco ottimismo da parte di Novak Djokovic della possibilità di disputare regolarmente gli Us Ppen 2020 entro la fine di agosto, con le regole così come sono state ora imposte. Nole, che giorni fa aveva fatto discutere per la sua posizione contro l’eventuale vaccino per il coronavirus, torna dunque sotto ai riflettori, ben pessimista che si possa tornare a giocare presto con le nuove regole. Il tennista serbo poi ha aggiunto: “Dovremmo subire due o tre test a settimana e dormire in hotel vicini all’aeroporto, non avendo l’accesso a Manhattan. Inoltre avremmo diritto ad una sola persona del nostro staff senza prendere in considerazione allenatori, preparatori e fisioterapisti. Vedremo cosa succederà, capisco che ci sono motivi finanziari e contrattuali che spingono a far giocare il torneo ma mi sembra tutto molto complicato”. Ricordiamo che pure Nadal si era detto contrario a tornare a giocare, pur affermando, che da qui entro a due mesi molto potrebbe cambiare, anche in vista degli US Open.