Novak Djokovic, a Torino per le Atp Finals, ha parlato a La Stampa della sua vita privata e, in particolare, della sua famiglia: “Il mio più grande sogno è essere il miglior papà possibile per i miei due figli, Stefan Tara. Per capire cosa significa essere genitore devi leggere, confrontare, studiare, imparare. È come un lavoro, perché nessuno ci nasce. Noi ci concentriamo spesso sulle cose da insegnare ai nostri figli, su come formare il loro carattere. Io credo però che la cosa fondamentale sia lavorare su se stessi, rimanendo calmi di fronte alle critiche e avendo la consapevolezza che le esigenze più importanti non sono le tue, ma le loro”, ha sottolineato.



A farlo soffrire, in questi anni, è stata soprattutto la distanza causata dal lavoro. “Purtroppo passo ancora tanto tempo lontano da loro e questo mi fa stare sempre più male, specie se devo lasciarli per più di 10 giorni.  A volte anche un mese e in questo arco di tempo, quando sono piccoli, succedono tante cose”.



Djokovic: “Voglio essere miglior papà”. La moglie Jelena e i figli Stefan e Tara

Proprio in virtù dei suoi tanti impegni, papà Novak Djokovic cerca ottimizzare il tempo che trascorre con i suoi figli. A loro ha trasmesso la sua più grande passione. “Tara fa ginnastica e danza, anche un po’ di tennis, ma non le piace più di tanto. Stefan invece è molto concentrato su questo sport. Chissà perché…”. Proprio ieri i bambini sono arrivati a Torino. “Ho notato che in centro ci sono purtroppo pochi spazi per giocare”, si è rammaricato.

Insieme a loro c’è anche Jelena, la moglie del campione di tennis. “Stiamo insieme da quando ho 18 anni. Lei, come la mia famiglia, ha fatto tanti sacrifici per consentirmi di inseguire il mio sogno. Ora sta facendo un lavoro incredibile con i nostri figli. Mi aiuta tanto. Voglio migliorare anche nei suoi confronti, darle l’attenzione che merita”, ha concluso.