Il Dl energia potrebbe presto giungere ad un punto definitivo, salvo ovviamente l’approvazione da parte, prima, del Consiglio dei ministri e, poi, dell’Unione Europea. Il ministro della transizione energetica Gilberto Pichetto Fratin, infatti, in queste ore è riuscito a chiudere la nuova bozza del decreto, in accordo con Fitto, Salvini e Giorgetti, oltre che con l’assemblea delle Regioni, in un lavoro che dimostra l’importanza e la centralità di questa riforma.



Di fatto, il Dl energia allo stato attuale non può essere nuovamente rimandato per via, soprattutto ma tra le altre cose, anche della questione del mercato tutelato. Inoltre, senza la rapida approvazione del decreto si rischiano di bloccare ingenti, ed importanti, investimenti attualmente messi in campo, specialmente nel settore dell’idroelettrico, dei quali si potrebbe disporre, contrariamente, a partire da subito. Secondo Pichetto Fratin, inoltre, il Dl energia e specialmente questa nuova bozza, servirebbe a rafforzare “l’autonomia energetica nazionale” in particolare fornendo alle Regioni la possibilità di riassegnare ai “concessionari uscenti o scaduti” le attuali concessioni, senza che subentrino attori internazionali penalizzando l’economia italiana.



La nuova bozza del Dl energia: 15 miliardi per le centrali idroelettriche e concessioni rapide

Con l’attuale bozza del Dl energia sono stati messi in campo investimenti dal valore di 15 miliardi di euro a favore del rinnovo o della costruzione delle centrali idroelettriche. Soldi, peraltro, messi in campo non dallo Stato, che avrebbe potuto attingere ai fondi del Pnrr, ma dalle stesse aziende italiane attive nel settore dell’idroelettrico e che, in quanto tali, non dovranno essere restituiti nei prossimi anni, a differenza dei fondi europei.

Inoltre, nella bozza del Dl energia firmata da Pichetto Fratin, viene fornita alle Regioni la possibilità di negoziare la riassegnazione delle concessioni agli altri titolari, in un percorso decisamente più rapido dell’attuale che regola solamente le proroghe, ma con limiti temporali importanti. La aziende, però, per ottenere la riassegnazione delle concessioni dovranno presentare un articolato piano di investimenti pluriennale che riguarderà gli impianti e il territorio. Grazie a questa nuova impostazione, il Dl energia permetterebbe di favorire gli investimenti delle concessionarie italiane, difendendo un asset fondamentale per il futuro energetico italiano e dando anche un importante slancio verso gli obiettivi green europei.