Sono tante le novità presenti nel Dl scuola passato all’esame dell’aula e che deve essere licenziato entro il 7 giugno. Confermato il giudizio descrittivo alla scuola primaria al posto dei voti in decimi. La scuola può valutare l’opportunità di iscrivere nuovamente un alunno con disabilità allo stesso anno di corso frequentato nel 2019-2020, sulla base di una richiesta della famiglia, per favorire il recupero di ciò che non si è riusciti a conseguire a causa dell’emergenza coronavirus. I privatisti che sostengono la Maturità a settembre possono partecipare alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso, nonché ad altre prove previste dalle università, con riserva del superamento dell’Esame di Stato.
A differenza di quanto indicato nel testo originario del Dl scuola, sono aggiornate le graduatorie di istituto a carattere provinciale prevedendo l’istituzione di nuove graduatorie per gli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022. Gli uffici scolastici territoriali, chiamati a valutare le candidature, possono avvalersi della valutazione delle scuole della provincia di riferimento. Presso il MI Social è istituito poi un tavolo di confronto per avviare periodicamente percorsi abilitanti così da garantire ai neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata.
Ma il Dl scuola prevede anche incarichi temporanei per le scuole dell’infanzia paritarie comunali, se non è reperibile personale docente con il prescritto titolo di abilitazione per le sostituzioni. Inserite anche misure urgenti per interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica: sindaci e presidenti provinciali possono operare come commissari fino al 31 dicembre 2020. Infine, sono state apportate modifiche alla procedura del concorso straordinario per docenti con 36 mesi di servizio: niente quiz estivo, ma una prova scritta in quesiti a risposta aperta, da tenersi forse a ottobre, al massimo a novembre, per ottenere la retrodatazione giuridica del contratto. (agg. di Silvana Palazzo)
DL SCUOLA: VOTO CON GIUDIZIO, NON NUMERO
Dall’anno scolastico 2020-2021 le scuole elementari non avranno più il voto numerico, tornerà il giudizio come era già un tempo: l’emendamento del Pd è stato approvato in Commissione Cultura e Istruzione, lo ha spiegato la senatrice Vanna Iori che ha detto come la scelta derivi dal fatto che i bambini non possano essere considerati dei numeri. “Dare un 4 può essere un macigno pesante da comprendere, mentre una valutazione più complessiva prende in considerazione le caratteristiche del bambino” si legge su RaiNews. Naturalmente, ha aggiunto la Iori, il giudizio dovrà poi essere espresso secondo le parole adeguate ed essere sintetico, ma terrà conto di specificità e individualità di ogni singolo bambino, come ha spiegato la stessa senatrice. Invece, il rischio di avere il voto numerico è quello di rendere tutti uguali, “anche se ci sono diverse motivazioni dietro a quel voto”.
DL SCUOLA: DIDATTICA IN PRESENZA DA SETTEMBRE
Inoltre Anna Ascani, viceministra dell’Istruzione, ha parlato ad Agorà della situazione della didattica a distanza che riguarda i bambini della scuola primaria e i ragazzi della secondaria di primo grado: il rapporto intermedio della commissione Bianchi per settembre uscirà a breve e “dirà in modo chiaro che per loro la didattica dovrà essere al 100% in presenza”. Questo naturalmente si dovrà tradurre nella necessità di moltiplicare gli spazi per garantire il distanziamento e accrescere l’organico almeno di una buona percentuale. Rigettata la soluzione dei turni orari con la motivazione che creerebbe problemi alle famiglie, verranno invece ampliate le attività didattiche perché “la didattica a distanza va bene per tamponare l’emergenza ma non può sostituire la scuola”.
L’EMENDAMENTO SUI CONCORSI
Nel frattempo, è stato anche trovata intesa sulle modifiche al Dl scuola per quanto riguarda i concorsi per precari: emendamento del relatore che dovrà essere messo ai voti in Commissione al Senato, ma di fatto sintetizza l’accordo sul concorso straordinario per i precari. Bianca Laura Granato lo ha annunciato con una nota: la capogruppo M5S in commissione Istruzione al Senato ha detto di aver finalmente raggiunto un accordo tra le forze di maggioranza, con la mediazione del presidente del Consigli Giuseppe Conte. “Abbiamo garantito un punto su tutti” ha spiegato: “la selezione del personale docente con tre annualità di servizio avverrà tramite un concorso”, all’interno del quale ci sarà una prova scritta che, se superata, consentirà di essere inseriti in una graduatoria di merito che servirà poi per il reclutamento. Gli esami verranno svolti comunque dopo l’estate: i primi vincitori saranno immessi in ruolo a partire dal 1 settembre 2021.