«Non ci sarà nessun Consiglio dei Ministri prima del voto per le Elezioni Europee»: così il Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa improvvisa a Palazzo Chigi nel tentativo di chiudere la “crisi” di Governo almeno fino a lunedì prossimo. Niente Decreto Sicurezza Bis, niente Dl Famiglia e niente altre riunioni nei giorni tesissimi dell’ultima fase di campagna elettorale: il Governo è bloccato, o quantomeno, congelato, anche se Conte ha voluto specificare che nell’ultima riunione di questi giorni Lega e M5s «hanno avuto una discussione matura e serena», dove «tutto il Governo, tutto, è determinato a proseguire l’esperienza per i prossimi 4 anni volendo metter mano ai tanti problemi ancora da risolvere nel nostro Paese». Cita lo snodo dell’immigrazione ma non solo, anche interventi su lavoro, tasse e famiglia: «Si è scritto di risse sfiorate e discussioni accese nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri: il clima è stato molto sereno e molto costruttivo, vi deludo», spiega il Presidente del Consiglio davanti ai giornalisti, salvo aggiungere poco dopo «Ho sentito Salvini e Di Maio e convenuto che è complicato tenere un Cdm domani o dopodomani per cui lo abbiamo rinviato alla settimana prossima, nel primo giorno utile». Poco prima sui social, Conte aveva pubblicato un post dove annunciava «Siamo ferocemente determinati. Siamo fermamente convinti che l’Italia possa farcela, che tutti noi possiamo farcela. Riportiamo il Paese nell’orizzonte che gli spetta, un orizzonte di crescita, di sviluppo sostenibile, in grado di liberare e impiegare le migliori energie».



CRISI GOVERNO: BERSANI APRE A M5S

Altissima tensione tra M5s e Lega, tira aria di crisi di Governo. Le parole del sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti confermano i rapporti complicati tra le due forze di maggioranza e da Sinistra arriva un’autorevole apertura ai grillini: parliamo di Pierluigi Bersani, leader di Mdp, che ai microfoni de La Stampa ha invitato al dialogo con Luigi Di Maio. «Rischiano di ingessare ancora di più la situazione, prima di votare serve un chiarimento nei 5 stelle, si deve mettere in moto almeno un’ipotesi di alternativa», le sue parole sulle possibili elezioni anticipate, con l’ex ministro che ha aggiunto: «Noi dobbiamo fargli prendere la piega giusta». Bersani ha poi evidenziato: «Il governo è un autobus con due volanti e due piloti, finché la strada è dritta va avanti, alla prima curva finisce fuori strada. Faranno di tutto per restare: Di Maio è attaccato alla sedia come una cozza, Salvini ha paura di tornare con Berlusconi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GIORGETTI: “COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI”

Durante un incontro con la stampa estera, torna a parlare dopo le fortissime polemiche dei giorni scorsi contro Conte, il Sottosegretario della Lega Giancarlo Giorgetti: aveva accusato il premier di non essere più superpartes, generando e alimentando un clima infuocato all’interno del Consiglio dei Ministri. Ebbene, guardando le ultime dichiarazioni pare che la crisi non sia per nulla passata: «La mia riflessione è che se c’è un governo del cambiamento deve farlo e non vivere di stallo, deve fare le cose. Faccio questa riflessione dopo settimane in cui il governo ha avuto problemi. Non accuso nessuno, tantomeno il Premier, ma così non si può andare avanti, senza affiatamento. Questo affiatamento va ritrovato, sennò non si va avanti». Giorgetti si dice disposto a fare un passo indietro, se glielo chiedono, «Quanto al governo la stabilità è importante ma no all’immobilismo. La campagna elettorale mi ha fatto vedere un Paese vitale, dobbiamo esserne all’altezza». Ritrovate l’affiatamento tra Lega e M5s è la parola d’ordine per Giorgetti, altrimenti si cambia tutto: intanto il n.2 della Lega conferma un altro stallo, riferito al Decreto Sicurezza Bis «oggi non ci sarà alcun Cdm, Penso che prima ci debbano essere dei passaggi procedurali ancora significativi». Intanto Conte sta pranzando al Quirinale con il Presidente della Repubblica per parlare di vari temi su cui, ovviamente il Dl Sicurezza è il primo della lista.



OGGI NUOVO CDM? SCONTRO E CRISI DI GOVERNO

Il Decreto Sicurezza Bis potrebbe arrivare oggi in Consiglio dei Ministri ma ancora non è stata confermata la riunione di Governo a soli due giorni dalla tesissima riunione di Palazzo Chigi dove si è rischiata la crisi di Governo: per fonti dell’Ansa però il Cdm non si terrà oggi ma forse domani, stante le distanze ancora troppo forti tra Lega e M5s sul tema del Dl Sicurezza e sul Decreto Famiglia anch’esso rinviato da Conte due giorni fa. Come già mostrato ieri, il Decreto di marca leghista è stato cambiato profondamente nel suo contenuto accogliendo in parte le richieste del M5s e anche il monito del Colle: restano però diverse criticità che vengono ovviamente alimentate dalla tempistica “complessa” a pochi giorni dalle Elezioni Europee. In una intervista al Corriere della Sera, il Ministro degli Interni Matteo Salvini promette che il Governo rimarrà in piedi anche dopo il voto, «Il governo dura fino al marzo 2023. Il voto di domenica è quello per cambiare l’Europa, e con il governo c’entra niente. Io oggi ho letto, prima di smettere perché poteva bastare, otto dichiarazioni dei 5 Stelle contro di me. Non ho risposto a nessuna». Rispetto al rapporto con Di Maio, ancora Salvini garantisce «Io con lui ho lavorato bene. E sono convinto che da lunedì torneremo a lavorare come abbiamo sempre fatto».

DECRETO SICUREZZA BIS: SALVINI SPINGE, DI MAIO CRITICA

In merito al contenuto del Decreto Sicurezza Bis, Salvini spinge per farlo entrare in Cdm prima delle Elezioni di domenica, «è quello che mi aspetto dato che ho fatto le correzioni richieste ma se il Consiglio non ci fosse, vorrei quanto meno sapere il perché». La risposta a stretto giro arriva dal collega vicepremier che nell’intervista mattutina a Radio Anch’io su Radio Rai1 spiega «io credo che parte della Lega abbia nostalgia dei governi con Berlusconi. Io sono per il governo – continua Di Maio – noi siamo stati leali e pensiamo alla fase 2 per rilanciare il ceto medio». Intanto dal Colle prosegue il tentativo di “limare” i contenuti del Dl Sicurezza Bis sul fronte delle multe alle Ong e la scarsa chiarezza sulle attribuzioni dei Ministeri: «Prima di andare in Consiglio dei ministri bisogna risolvere questi dubbi di costituzionalità. Lega vuole scontro con il Quirinale?», ribadisce Di Maio mentre Conte ammette, esattamente come due giorni fa in Cdm, «il provvedimento va approfondito». Sempre dalle colonne del Corriere della Sera Salvini ‘replica’ a Di Maio «Non ho certamente mai chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica. Io ho fatto i compiti, i 18 articoli del decreto inclusa la norma transitoria sono stati corretti e ci sono le risorse. Sono finanziati da 30 milioni di euro integralmente coperti da fondi del ministero dell’Interno».