La paleogenetica ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e soprattutto nel 2022 ha raggiunto dei traguardi incredibili grazie alle tracce di DNA che sono state trovate nelle ossa, nei denti, ma anche nella sporcizia. L’anno che volge alla conclusione si ricorderà così come l’anno che ha permesso di fare luce su numerosi misteri, a cominciare dalle origini della Peste Nera, l’epidemia più devastante di tutti i tempi, e che uccise metà della popolazione europea in soli sette anni nel XIV secolo. Studiando il DNA, sottolinea la CNN, si è potuto scoprire che in un cimitero in Kirghizistan vi erano tre persone che morirono nel 1338, quindi circa una decina di anni prima della comparsa della pandemia, già con il batterio della peste, il famoso Yersinia pestis.
Un’altra scoperta del DNA del 2022 è stata “l’istantanea genetica” del più antico gruppo famigliare mai conosciuto, una famiglia di Neanderthal che viveva in Siberia circa 54mila anni fa, fra cui un padre, una figlia adolescente, un giovane maschio (forse un nipote o un cugino) e una femmina adulta (una zia o una nonna). Ma non finisce qui perchè alcuni scienziati danesi hanno rilevato le più antiche sequenze di DNA mai ritrovate in alcuni sedimenti dell’era glaciale. Si è così potuto appurare che la Groenlandia settentrionale due milioni di anni fa era una regione ricca di vita animale e vegetale, abitata da renne, lepri, oche, una scoperta giunta grazie all’analisi della sporcizia versata dagli animali.
DNA E PALEOGENETICA: IL MISTERO DEL POZZO DI NORWICH
Fra i misteri svelati nel 2022 grazie al Dna anche quello del pozzo di Norwich, in Inghilterra, dove nel 2004 vennero trovati 17 corpi, sei adulti e 11 bambini. Si è scoperto che fossero “quasi certamente” ebrei ashkenaziti, e che secondo i ricercatori sarebbero morti durante la violenza antisemita del febbraio 1190, durante la terza crociata. Pompei è stato un altro dei misteri sui cui la paleogenetica ha fatto luce nel corso dell’ultimo anno solare. Era l’inizio dell’anno quando gli scienziati affermarono di essere riusciti a sequenziare con successo per la prima volta il genoma di un uomo morto dopo l’eruzione, cosa mai accaduta prima.
E’ venuta poi alla luce una misteriosa creatura, il kunga, che visse 4.500 anni fa e che è considerato il primo animale ibrido conosciuto: si è scoperto che suo padre fosse un asino selvatico siriano, mentre la madre fosse un asino ‘comune’. Infine, fra le grandi scoperte grazie al DNA del 2022, l’origini di alcuni fossili umani dall’aspetto strano, trovati in una grotta in Cina nel 1989. Ricercatori e scienziati cinesi, dopo attente analisi, hanno potuto appurare che si trattava di individui legati ai nativi americani dell’Asia orientale che avevano viaggiato verso la Siberia dallo stretto di Bering, diventando di fatto fra i primi americani mai esistiti.