Il 99,8% delle scuole risponde positivamente all’introduzione della figura del docente tutor negli istituti. Lo comunica una nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito, da cui si apprende che su 2.734 scuole interessate dall’introduzione dei docenti tutor e orientatori, sono 2.728 (99,8% del totale) gli istituti che hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi.
Il numero delle figure coinvolte sarà quindi pari a 52.176 docenti tutor e 4.252 prof orientatori, mentre il Ministero aveva posto come obiettivi minimi la presenza di 37.708 tutor e 2.753 orientatori. Rispettivamente, la partecipazione effettiva nelle scuole sarà quindi pari al 138% e al 154% rispetto a quanto inizialmente previsto dal Ministero. La nota istituzionale prosegue commentando che “questo risultato consentirà di avviare davvero il percorso virtuoso di personalizzazione della didattica e dell’orientamento, attraverso un supporto agli studenti e alle famiglie, finalizzato a individuare e valorizzare i talenti di tutti i giovani, a operare scelte consapevoli e ponderate coerenti con le potenzialità degli studenti, mirando a ottenere la riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico”.
Scuola e docenti tutor, Valditara: “risposta molto positiva, copriremo tutti gli istituti”
La riforma dei docenti tutor e orientatori piace al 99,8% delle scuole italiane, che hanno domandato di partecipare ai moduli formativi. Nella videorubrica “Il Ministro risponde”, Giuseppe Valditara ha dichiarato che “sono stati raggiunti importanti risultati, riusciremo a coprire tutte le scuole” grazie a un numero di candidature che è andato “ben oltre le necessità” in quella che il Ministro definisce una “risposta molto positiva del mondo della scuola”. In particolare, ha lodato il fatto che gli insegnanti “hanno dimostrato grande sensibilità e partecipazione”.
Il ministro Valditara ha parlato della figura del docente tutor come di un professionista che “non sarà un superiore sovraordinato, ma semplicemente un coordinatore che deve progettare il percorso per ogni ragazzo, in particolare per quei ragazzi che sono più in difficoltà”. Parlando a Milano di una “sfida importante che è stata vinta”.