Nel giorno in cui alla Commissione Affari Sociali della Camera Lega e Pd trovano l’accordo per un emendamento comune sul Green Pass da estendere per 12 mesi (e non più per 9), dal Tar del Lazio arriva una decisione che porta scompiglio all’interno del mondo scuola: i giudici con i decreti monocratici nn.4531/2021 e 4532/2021 depositati oggi hanno sostanzialmente respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione in materia di possesso di certificazione anti-covid del personale scolastico. 



Dal 1 settembre, come noto, è entrato in vigore il nuovo Decreto che impone l’obbligatorietà per personale scuola, Università e trasporti a lunga percorrenza del Green Pass: in particolare, nel mondo scolastico le polemiche (e i conseguenti ricorsi) sono sorte contro il riconoscimento della norma “no Green Pass uguale assenza ingiustificata”. Dopo 5 di queste assenze, scatta la sospensione del professore o personale ATA e il contemporaneo stop all’erogazione dello stipendio. Il Tar del Lazio ha però deciso, davanti al ricorso presentato da alcuni docenti, che «In ordine al diritto del personale scolastico a non vaccinarsi, in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile».



GREEN PASS OBBLIGATORIO A SCUOLA: COSA SUCCEDE ORA

Ieri a Torino un Preside è stato denunciato da due docenti bloccati all’ingresso della loro scuola in quanto non aventi il Green Pass (avevano un certificato medico che è stato ritenuto però non idoneo): di casi come questi potrebbero sorgerne altri in vista del ritorno in classe dal 13 settembre prossimo, ma la sentenza di oggi del Tar del Lazio tenderà a renderli sempre meno presenti. «Per il personale scolastico non in possesso del Green pass l’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione e la mancata adibizione ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni, specie di quello docente», spiegano i giudici confermando dunque in toto la valenza del Decreto con cui il Governo ha imposto l’obbligo di certificato verde per l’intero personale scolastico (ma non per gli studenti tra i 12 e i 17 anni). Rivolta da diverse associazioni scolastiche e dal sindacato Anief che con il presidente Marcello Pacifico dichiara, «Qualora ai primi di ottobre la terza sezione bis del Tar Lazio non dovesse pronunciarsi ancora sulla palese illegittimità del provvedimento relativamente al contrasto con il Regolamento comunitario 953/2021 come richiesto dall’ufficio legale, si procederà immediatamente ad adire il Consiglio di Stato. Nelle more della discussione del ricorso amministrativo, che avverrà fra un mese, la palla passa al tribunale del lavoro dove Anief si sta costituendo per le cause urgenti discriminatorie ex art. 28 del dlgs 150/2011». Nel pomeriggio si terrà una conferenza stampa da Palazzo Chigi (terminato il Cdm mattutino, ndr) alla presenza dei Ministri Bianchi, Speranza e del Premier Draghi, un momento previsto per fare il punto anche sul fronte Green Pass e in vista del prossimo DPCM sui metodi di verifica digitale delle scuole sulla presenza o meno del Green Pass.

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