C’è anche Dodi Battaglia, tra i colleghi e gli amici chiamati a ricordare Stefano D’Orazio all’interno dello speciale di Rai1 dedicato alla scomparsa dell’ex batterista dei Pooh. Nel nome del programma – Ciao Stefano, amico per sempre –, la citazione a uno dei migliori successi del gruppo, Amici per sempre, a sottolineare altresì il rapporto di stima e affetto reciproci che li legava al collega scomparso. Più che un ‘collega’, a questo punto, visto che Stefano è stato per anni parte integrante delle loro vite artistiche e non solo. “Stefano D’Orazio era il fratello che io, figlio unico, non avevo”, ha dichiarato Dodi in un’intervista del 9 novembre all’Ansa. “Quando perdi una persona così cara, soffri da morire, ma non ti rendi conto subito di quello che è successo”. Ancora parecchio scosso dalla notizia, il chitarrista la definisce una ‘tragedia’, tanto più che – in quei giorni – nessuno si aspettava che Stefano se ne andasse via così, dopo aver contratto il Covid mentre era già alle prese con la lotta alla leucemia.
Dodi Battaglia: “Stefano non stava bene, ma…”
L’ex Pooh pensa anche che Stefano D’Orazio sia morto in un letto di ospedale da solo, e ciò non fa altro che rendere più acuto il suo dolore. Effettivamente, era da un po’ che non stava bene, ma tutti pensavano che si sarebbe ripreso, sfoderando la solita grinta che in più occasioni aveva dimostrato di avere, sul palco e nella vita privata. “Stefano non stava bene, ma non sembrava niente di così allarmante”, ricorda in proposito l’amico di sempre. “Era ricoverato a Roma in una struttura sanitaria. Si era infettato con questo virus, ma come tante altre persone… Fino a tre ore fa aspettavo un messaggio di aggiornamento e invece mi è arrivata questa mazzata che mi ha spezzato le gambe. È devastante immaginarlo morire in solitudine. Mi fa indignare chi nega o minimizza il Covid”.
Dodi Battaglia sul carattere di Stefano, un ‘romano verace’
Importante il contributo che Stefano D’Orazio ha dato alla crescita del gruppo, scrivendo testi di canzoni come Un vero amico. L’amicizia è un tema ricorrente nei brani dei Pooh, a testimoniare quanto il loro rapporto extraprofessionale fosse importante per ognuno dei componenti. Questo il ritratto che viene fuori dai racconti di Dodi: “Stefano era romano, trasudava una grande umanità e bonarietà. Conoscendo entrambi i suoi genitori, posso dire che aveva preso il meglio da ciascuno di loro: aveva una mamma straordinaria e un papà integerrimo. Stefano era una persona con tante virtù: trasparenza, onestà, sensibilità, intelligenza”. Tutte caratteristiche che costituivano un vero e proprio valore aggiunto per tutti i membri della band, e che hanno permesso a Stefano di fare in qualche modo da collante per il gruppo. Ciononostante, quando ha scelto di lasciarlo, nessuno se l’è sentita di trattenerlo. E anche in ciò è venuta fuori la loro complicità: come si conviene ai veri amici, è valsa in questo caso l’equivalenza per cui ‘se sei felice tu, sono felice anch’io’.