Dodi Battaglia è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Trends&Celebrities”, trasmissione di Rtl 102.5 News condotta da Francesco Fredella, Benedetta Mannucci e Virginia Tschang e andata in onda nel pomeriggio di lunedì 7 novembre 2022. Durante l’intervista, il chitarrista dei Pooh ha ricordato l’amico fraterno Stefano D’Orazio, batterista del gruppo venuto a mancare due anni fa a causa delle complicanze legate al Covid-19. In particolare, Dodi Battaglia ha rivelato: “Stefano era una persona straordinaria, rimaneva sempre un passo indietro, anche durante le interviste. Lui rispetto agli altri membri dei Pooh aveva una visione più distaccata e questo gli ha permesso di essere il collante di 50 anni di musica”.



Stefano D’Orazio, peraltro, è presente all’interno dello spettacolo “Nelle mie corde” con un video inedito nel quale, ha sottolineato Dodi, “duetteremo insieme: lui canterà e io suonerò in diretta”. Lo show approderà anche a Milano il 9 novembre al teatro Gaber e a Roma il 12 e il 13 novembre al teatro Ghione: Non è un musical, non è un recital, ma parte dal libro con le mie 60 chitarre, ognuna delle quali ha qualcosa da raccontare e rappresenta uno spaccato della mia vita, un disco, un tour – ha dichiarato il musicista –. Lo show è concepito come un dialogo fra me e le mie chitarre, come se fossero parte della mia vita, con una voce fuoricampo, di Eleonora Lombardo, che praticamente riveste il ruolo della mia memoria e alleggerisce il peso delle medaglie che ho conquistato in questi anni”.



DODI BATTAGLIA: “HO COMINCIATO A SUONARE A CINQUE ANNI LA FISARMONICA”

Nel prosieguo di “Trends&Celebrities”, Dodi Battaglia ha ripercorso rapidamente la sua carriera, asserendo: “Ho cominciato a suonare a cinque anni la fisarmonica. Devo confessare che, anche quando ci sono stati dei momenti meno fortunati, in cui vengono dei dubbi sulla strada da percorrere, non ho mai pensato di abbandonare la musica”.

Per quanto riguarda la sua avventura con i suoi “amici per sempre”, i Pooh, durata 50 anni, Dodi Battaglia ha detto: “Eravamo quattro persone di diversa provenienza, con quattro sistemi differenti di pensare. Con talento, fortuna e tanta volontà abbiamo abbracciato l’Italia intera”.