Due dodicenni in Mugello sono state violentate durante un festino con alcol e droga a Capodanno. La loro denuncia ha portato all’apertura di una indagine che vede indagate sei persone per violenza sessuale e tre per divulgazione di materiale pedopornografico. I rapporti sono stati infatti filmati e i video sono diventati virali. A commentare la vicenda, in una intervista a Quotidiano Nazionale, è stato lo psicoterapeuta Paolo Crepet.
“Io ho grande rispetto per le persone coinvolte. Non so cosa sia accaduto esattamente e sarà la magistratura a fare chiarezza, sperando che non finisca tutto in una bolla di sapone. La violenza sessuale è sempre orrenda, ma dobbiamo porci delle domande. I genitori dove sono? È normale che due ragazzine trascorrano il Capodanno come se avessero 25 anni?”, si chiede l’esperto. “Sta emergendo un mondo che denuncio da tempo e mi sono sentito dare del fascista. Perché sostengo che servono delle regole mentre una certa cultura le detesta. Ai nostri figli però occorrono”.
Dodicenni violentate a festino con alcol e droga: il commento di Crepet
Le dodicenni violentate al festino con alcol e droga, lo YouTuber che con un’auto di lusso causa un incidente in cui muore un bambino, i ragazzini e le risse in discoteca. Per Paolo Crepet si tratta di facce della stessa medaglia. “È una società fallita, ogni giorno c’è una storia simile. Vivono con il telefonino in mano, esistono solo perché sono su un social. Vogliono fare tutti l’influencer o lo YouTuber. Un tempo almeno i maschietti sognavano di fare il calciatore, che è molto più difficile”, ha sottolineato.
E conclude: “I ragazzi di oggi sono smarriti, senza capitani. Con genitori fuggiti dalle proprie responsabilità. Educare è una responsabilità. C’è una citazione di Star Trek in cui si dice ‘Si rende conto della differenza tra bene e male?’. La ribalto. Sì, ci si rende conto, sanno cosa è il bene ma ne restano indifferenti”.