Dolceacqua in Liguria, un pittoresco paesino medievale in provincia di Imperia (Liguria) che, posto ai piedi di un monte, ha affascinato molti pittori in passato grazie al fiabesco Castello Doria e a un ponte in pietra a schiena d’asino che corre sul torrente Nervia e stregò nientemeno che Claude-Oscar Monet. Si trova nell’entroterra di Ventimiglia e della stessa Riviera dei Fiori, uno dei borghi più belli non solo della regione ma anche dell’intera penisola e in cui in ogni angolo si respira un curioso e irripetibile mix di passato feudale da una parte e dall’altra di atmosfere d’Oltralpe, come se i tanti artisti (non solo ovviamente transalpini) che hanno deciso di immortalare i tanti straordinari scorci di Dolceacqua vi avessero lasciato un po’ del loro background. Andiamo alla scoperta di questo luogo capace di racchiudere tante piccole sorprese per il visitatore in un fazzoletto di terra pur così piccolo.



LA STORIA DEL BORGO MEDIEVALE DI DOLCEACQUA

Il borgo di Dolceacqua nella Val Nervia, esteso su una superficie di appena 20 kmq e abitato da poco più di 2000 persone, deve il suo curioso nome all’antica presenza di un piccolo centro di epoca romana che si chiamava Dulcius e il cui nome nel tempo si è modificato anche se alcuni studiosi parlano pure di una possibile origine celtica. Fu però nel Medioevo che il borgo “apparve” finalmente sulla mappa italiana grazie ai Conti di Ventimiglia che diedero inizio ai lavoro di edificazione del bellissimo Castello sulla rocca che in seguito diverrà proprietà dei Doria come pure il sottostante insediamento: per merito anche dei successivi ampliamenti che videro la costruzione di un bastione e di due torri quadrate affiancate a quella circolare già esistente, questa fortezza all’apparenza inespugnabile è arrivata in ottime condizioni ai giorni nostri. Grazie al Castello ma anche al caratteristico borgo che è unanimemente considerato tra i più belli della Liguria di Ponente, Dolceacqua da qualche anno può vantare anche il prestigioso riconoscimento della “Bandiera Arancione” attribuita dal Touring Club Italiano a quei centri dell’entroterra che si segnalano per l’elevato livello dell’offerta turistico-ambientale.

LA VISITA DI MONET E RENOIR IN LIGURIA

Ma, come accennato, il paesino di Dolceacqua è noto anche all’estero perché per molto tempo è stata una vera e propria meta dei pittori francesi (dato che inoltre il confine è a soli pochi chilometri di distanza…), primo fra tutti quel Monet considerato uno dei massimi esponenti dell’impressionismo transalpino e celebre soprattutto per la sua serie di dipinti delle Ninfee. Secondo le testimonianze dell’epoca, Monet arrivò in Liguria nel 1884 e immortalò il borgo in un dipinto che vede il suddetto ponte in pietra in primo piano: tuttavia non si tratta di un’opera singola dato che l’artista dedicò a Dolcecqua altri tre quadri, tutti conservati oggi in due diversi musei francesi. Anche per questo motivo, il 12 aprile scorso ha avuto il suo “vernissage” ufficiale una mostra intitolata “Claude Monet – Ritorno in Riviera” e che esporrà alcune delle sue opere a Dolceacqua (nella cornice del Castello Doria) e a Bordighera (a Villa Regina Margherita) fino al prossimo 31 luglio. Idealmente il pittore torna nei luoghi d’Italia che ha più amato e che, in occasione di quel suo primo viaggio fatto in compagnia dell’amico Pierre-Auguste Renoir, descrisse scrivendo alla moglie di “una luce abbagliante nella quale trovo la mia tavolozza modesta”.

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