Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, è l’uomo giusto per capire che tipo di risposta arriverà dall’Europa alla recessione da coronavirus. Dal Mes al Recovery Fund, molto dipenderà dai singoli Stati, ma in un’intervista al Corriere della Sera il lettone lascia intendere che da parte di Bruxelles ci sia tutta l’intenzione di accelerare. Chi pensava, però, che l’epoca dei vincoli europei fosse definitivamente alle spalle, si sbaglia. Dombrovskis a tal proposito spiega: “Il Patto di stabilità non è sospeso. Abbiamo solo attivato la “General Escape Clause”, la clausola generale di fuga, che certo ha conseguenze importanti e infatti non stiamo indicando ai governi obiettivi di debito e di deficit. Ma questa clausola ha anche chiare condizioni di scadenza e si applica in caso di una severa contrazione dell’economia. Quando poi non saremo più in una fase di severa caduta dell’economia, abbiamo detto che l’avremmo disattivata. Non possiamo dire quando, data l’incertezza. Torneremo sul tema in autunno. Di recente lo European Fiscal Board ha suggerito che la clausola andrebbe rivista entro primavera prossima al più tardi“.
DOMBROVSKIS: “MES NON HA CONDIZIONALITA’. SUL RECOVERY FUND…”
Rispetto a temi centrali nel dibattito politico italiano come Mes e Recovery Fund, Valdis Dombrovskis dice: “Il Mes è disponibile per tutti nell’area euro, ma tocca ai governi decidere. In ogni caso il punto che l’Italia sollevava con grande forza sul Mes riguardava la condizionalità. E questo programma è stato disegnato in modo che non ce ne sia; il solo requisito è che i soldi siano spesi in spesa sanitaria diretta e indiretta. Non c’è condizionalità macroeconomica o finanziaria. Penso che questo fosse un punto molto importante per l’Italia ed è stato soddisfatto in pieno. Nel caso dell’Italia ora sono disponibili oltre 35 miliardi , con risparmi importanti sugli interessi: centinaia di milioni di euro di risparmi ogni anno per un decennio“. Sul Recovery Fund emerge invece tutta la volontà della Commissione Ue di bruciare le tappe: “Sottolineo il senso di urgenza. Parte del denaro sarebbe disponibile già quest’anno, ma abbiamo bisogno di un accordo già questo mese. Condivide il senso di urgenza anche la Germania, che ha la presidenza di turno dell’Unione europea. Certo ci saranno discussioni difficili, per esempio sulla suddivisione fra prestiti e trasferimenti diretti di bilancio“.