Il patto di stabilità sarà sospeso anche nel 2021 e forse oltre. Lo ha anticipato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, al Financial Times. La decisione verrà presa ufficialmente in autunno, ma Dombrovskis ha spiegato che è pressoché certo che la Commissione sceglierà di prorogare la sospensione dei vincoli al deficit e ai debiti dei bilanci dei Paesi euro previsti dai trattati europei. Ricordiamo che un deficit non deve superare il 3 per cento del Prodotto interno lordo e un debito che dovrebbe restare sotto il 60 per cento o, se superiore, scendere progressivamente verso tale soglia. Lo scorso marzo era stata decisa una prima sospensione, che però riguarda solo il 2020, quest’anno, quindi ora si ragiona sulla proroga, mentre gli ultimi dati sulla ripresa dei contagi in Europa accrescono le incertezze sulle prospettive di ripresa dell’economia. Le stime della Commissione prevedono a tal proposito un calo del Più dell’area euro di quasi l’8 per cento quest’anno e una successiva, ma parziale, ripresa nel 2021 del 6,1 per cento.
DOMBROVSKIS, REGOLE RITOCCATE MA VINCOLI RESTANO…
Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, il Pil italiano dovrebbe contrarsi quest’anno dell’11 per cento circa. Da uno studio di Bank of America è emerso che il Pil italiano sta tornando sui valori del 1993. Ma se il valore del Pil si assottiglia e la spesa pubblica continua a crescere per sostenere l’economia, è evidente la difficoltà nel mantenere un rapporto tra deficit e Pil sotto le soglie indicate. Dal 2012 in poi comunque l’Italia ha sempre rispetto la soglia che è fissata da Bruxelles. I recenti sforamenti riguardano gli anni della crisi finanziaria causata dai mutui supreme statunitensi. A prescindere dai rinvii, l’Ue al momento non sembra intenzionata a ripensare in maniera radicale lo “schema” delle sue regole finanziarie. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha spiegato che le soglie a deficit e debito resteranno, ma potranno essere ridefinite e semplificate alcune modalità della misurazione, come la differenza tra potenziale di crescita di un’economia e risultati conseguiti.