Il vicepresidente della Commissione UE, Valdis Dombrovskis, presentando il Recovery plan e resilience facility, ha parole di grande fiducia relativamente al recovery fund al quale gli Stati potranno accedere per ottenere aiuti concreti per rilanciare l’economia dopo la gravissima emergenza coronavirus. “Il Recovery plan guarda al futuro” degli investimenti, ha spiegato Dombrovskis, “ma bisogna guardare anche a fare le necessarie riforme”. Il resilience facility sarà uno strumento che metterà a disposizione 560 miliardi, la maggior parte in sovvenzioni e gli altri in prestiti, per garantire ai Paesi in difficoltà quel bazooka finanziario paventato per far fronte a una crisi senza precedenti. “Questo strumento aiuterà gli Stati a finanziare le riforme pro crescita, la coesione sociale e i problemi economici. Dobbiamo agire insieme“, ha sottolineato Dombrovskis, mettendo dunque in evidenza l’importanza della realizzazione di riforme importanti per sostenere le perdite e rilanciare l’economia.
DOMBROVSKIS: “SENZA INVESTIMENTI DIFFICILE FARE SOLDI”
Valdis Dombrovskis ha voluto mettere l’accento su un concetto: “Senza investimenti è molto difficile fare soldi“; e nella conferenza stampa di presentazione del recovery fund ha ricordato come lo stesso sarà a disposizione di tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea ma quelli che vorranno beneficiarne dovranno: “Preparare dei piani di recupero e resilienza e potranno farlo ogni anno nel mese di aprile, con i loro piani di riforma nazionali oppure prima, nell’ottobre dell’anno precedente, insieme ai progetti di bilancio”. Dunque anche la parte a fondo perduto sarà comunque legata agli investimenti e alle riforme che gli Stati potranno mettere in atto: senza una visione d’insieme che guardi al futuro, ha ricordato Dombrovskis, non si può pensare che l’Unione Europea faccia piovere soldi che non possano servire alla crescita collettiva e a una risposta forte da pianificare contro la calamità della pandemia.