In attesa dell’Angelus recitato come sempre in questa Quaresima particolare, “solo” in diretta video streaming, l’omelia della Santa Messa di Papa Francesco per la Domenica delle Palme 2020 ha centrato il tema della Passione del Signore in preparazione a ciò che saranno i prossimi giorni verso la Pasqua. «Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio», spiega il Papa introducendo l’omelia prima della celebrazione dei riti eucaristici.



«Il Signore ci ha serviti fino a provare le situazioni più dolorose per chi ama: il tradimento e l’abbandono», spiega ancora il Santo Padre facendo riferimento a ciò che ha seguito immediatamente l’ingresso nella Domenica delle Palme. Dall’abbandono alla morte ma fino alla Resurrezione, il “piano” di Cristo è vincente, come spiega infine Papa Francesco «Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, pensiamo al bene che possiamo fare. Ecco il mio servo che io sostengo. Il Padre, che ha sostenuto Gesù nella Passione, incoraggia anche noi nel servizio. Certo, amare, pregare, perdonare, prendersi cura degli altri, in famiglia come nella società, può costare. Può sembrare una via crucis. Ma la via del servizio è la via vincente, che ci ha salvati e che ci salva, ci salva la vita. Vorrei dirlo specialmente ai giovani, in questa Giornata che da 35 anni è dedicata a loro». QUI IL TESTO DELL’ANGELUS



LA MESSA E LA PASQUA

Sta per iniziare la Santa Messa con successivo Angelus per la Domenica delle Palme 2020: senza pubblico “presente” in San Pietro ma con milioni di fedeli collegati in diretta tv e video streaming, il Santo Padre si appresta a celebrare l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme anticipando però il dramma della Passione nella Settimana Santa che si sta aprendo oggi come 2000 anni fa. Nell’omelia della messa di Santa Marta questa mattina, Papa Francesco ha ricordato ancora una volta il dramma della pandemia dedicando una riflessione specifica per tutto il popolo di Dio “costretto” a casa dal coronavirus: «In questi momenti di turbamento, di difficoltà, di dolore, tante volte alla gente viene la possibilità di fare una o l’altra cosa, tante cose buone. Ma anche non manca che a qualcuno venga l’idea di fare qualcosa non tanto buona, approfittare del momento e approfittarne per se stesso, per il proprio guadagno. Preghiamo oggi perché il Signore ci dia a tutti una coscienza retta, una coscienza trasparente, che possa farsi vedere da Dio senza vergognarsi».



Nell’omelia il Papa commenta il Vangelo di Giovanni che rimanda alla decisione del Sinedrio di uccidere Gesù dopo la resurrezione di Lazzaro: «Una decisione che arriva dopo un processo graduale: è il cammino della tentazione, che inizia dal poco e poi scaturisce nel peccato che viene autogiustificato. La tentazione cresce lentamente, contagia gli altri e si giustifica, cambiando il cuore. Dietro questa tentazione c’è l’astuzia del diavolo che vuole distruggere Gesù. Lo Spirito Santo ci illumini in questa conoscenza inferiore» ha detto ancora il Papa nella celebrazione da Casa Santa Marta.

MESSAGGIO PAPA FRANCESCO PER LA GMG 2020

Al termine della Santa Messa di Papa Francesco per la Domenica delle Palme 2020, oltre a dare l’inizio ufficiale alla Settimana Santa, il Santo Padre leggerà il Messaggio per la XXXV Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra in questo 5 aprile 2020. Un’edizione molto particolare che – come sempre accade nell’anno in cui non vengono organizzate le GMG internazionale – ricade a livello diocesano durante il giorno della Domenica delle Palme; di norma però sono tenuti diversi incontri diocesani e una grande folla in San Pietro per la domenica con il Papa. Quest’anno però il coronavirus ha impedito tutto ciò e dunque anche la GMG ha dovuto adeguarsi a radicali cambiamenti con incontri e iniziative tutte in via diretta video streaming. Nel messaggio che verrà letto tra la Santa Messa e l’Angelus di quest’oggi, il tema è quello della Croce e delle domande di senso che i giovani si pongono davanti alla fede nel Signore Gesù. «Eventi di questo tipo – Sinodo e GMG – esprimono una dimensione essenziale della Chiesa: il “camminare insieme”».

«In questo cammino – scrive il Papa nel messaggio – ogni volta che raggiungiamo una pietra miliare importante, siamo sfidati da Dio e dalla vita stessa a ripartire. Voi giovani siete esperti in questo! Amate viaggiare, confrontarvi con luoghi e volti mai visti prima, vivere esperienze nuove. Perciò ho scelto come meta del vostro prossimo pellegrinaggio intercontinentale, nel 2022, la città di Lisbona, capitale del Portogallo. Da lì, nei secoli XV e XVI, moltissimi giovani, tra cui tanti missionari, sono partiti verso terre sconosciute, anche per condividere la loro esperienza di Gesù con altri popoli e nazioni. Il tema della GMG di  Lisbona sarà: «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). Nei due anni precedenti, ho pensato di riflettere insieme a voi su altri due testi biblici: “Giovane, dico a te, alzati!” (cfr Lc 7,14), nel 2020, e “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” (cfr At 26,16), nel 2021». A questo indirizzo trovate il testo integrale del messaggio di Papa Francesco per la GMG 2020.

PAPA FRANCESCO E LA DOMENICA DELLE PALME 2020

La Domenica delle Palme apre la Settimana Santa 2020 che culminerà tra 7 giorni con la celebrazione della Pasqua del Signore: forse mai come in questo tempo complicato e drammatico per l’umanità, sconvolta dalla crisi coronavirus, il tema della Passione e della Quaresima intesa come sacrificio viene “attualizzato” per la nostra società. Anche tutti i riti religiosi celebrati da Papa Francesco, come ormai siamo abituati ad assistere, andranno in diretta video streaming sui canali di Vatican News (oltre che su Rai1 e Tv2000) e sarà l’unico modo con cui fruire tutti i riti della Pasqua di Cristo: la chiusura di chiese e il divieto totale di assembramento, costringe ad una completa “rivoluzione” della Domenica delle Palme e di conseguenza di tutti i prossimi riti della Settimana Santa. La Santa Messa di questa mattina, con inizio alle ore 11 vedrà la diretta senza fedeli presenti fisicamente nella Biblioteca Vaticana: a seguire, Papa Francesco reciterà l’Angelus affacciandosi solo al termine dalla Piazza San Pietro che sarà ancora una volta purtroppo desolatamente vuota.

«Il Santo Padre celebrerà i riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, senza concorso di popolo», ha spiegato il Vaticano nei giorni scorsi, ribadendo «In seguito alla straordinaria situazione che si è venuta a determinare, a causa della diffusione della pandemia da Covid-19, e tenendo conto delle disposizioni fornite dalla Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti – si legge ancora nel comunicato della Santa Sede – con Decreto in data 25 Marzo 2020 si è reso necessario un aggiornamento in relazione alle prossime celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre Francesco: sia in ordine al calendario, sia in ordine alle modalità di partecipazione».

Qui il libretto integrale per seguire la Santa Messa della Domenica delle Palme 2020

DOMENICA DELLE PALME: LE ORIGINI

«Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore», lo ha spiegato con fermezza Papa Francesco nel momento di straordinaria preghiera lo scorso 27 marzo per chiedere al Signore la fine dell’epidemia da coronavirus. La Domenica delle Palme 2020 giunge in un momento dunque molto particolare e non solo apre la Settimana Santa verso la Pasqua ma prosegue in quell’ideale filo comune che porta quest’anno il dolore e lo scoramento dell’uomo ancora più vicino al messaggio di Cristo.

La Domenica delle Palme viene celebrata storicamente per ricordare l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, l’ultimo atto prima di andare incontro alla sua morte in croce tramite la Passione: nei Vangeli (quelli di Marco e Matteo) si parla della frotta di gente che accoglie Gesù sventolando rami d’alberi/fronde/ulivi prese dai campi, mentre Giovanni parla esplicitamente di “palme”. Quell’occasione della vita di Cristo rimanda alla celebrazione del Sukkot, festività ebraica, con i fedeli che arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione: i pellegrini portavano in mano e sventolavano il luvav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi, ovvero la palma (simbolo della fede), il mirto (simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo) e il salice (rimando alla bocca chiusa dei fedeli). Qui spieghiamo invece l’origine e il significato del ramoscello d’ulivo come simbolo della Domenica delle Palme.

MESSA DOMENICA DELLE PALME: L’OMELIA DELLO SCORSO ANNO

In attesa di seguire la celebrazione della Santa Messa per la Domenica delle Palme 2020, con l’annesso Angelus recitato verso mezzogiorno, andiamo a ripercorrere ciò che solo un anno fa Papa Francesco aveva introdotto nell’omelia per iniziare la Settimana Santa verso la Pasqua: «Le acclamazioni dell’ingresso in Gerusalemme e l’umiliazione di Gesù. Le grida festose e l’accanimento feroce. Questo duplice mistero accompagna ogni anno l’ingresso nella Settimana Santa, nei due momenti caratteristici di questa celebrazione: la processione con i rami di palma e di ulivo all’inizio e poi la solenne lettura del racconto della Passione. Lasciamoci coinvolgere in questa azione animata dallo Spirito Santo, per ottenere quanto abbiamo chiesto nella preghiera: di accompagnare con fede il nostro Salvatore nella sua via e di avere sempre presente il grande insegnamento della sua passione come modello di vita e di vittoria contro lo spirito del male».

Il Papa aveva parlato della contrapposizione tra “la vita dell’umiltà” di Gesè e il “trionfalismo” provocato dal Diavolo: «il trionfalismo cerca di avvicinare la meta per mezzo di scorciatoie, di falsi compromessi. Punta a salire sul carro del vincitore. Il trionfalismo vive di gesti e di parole che però non sono passati attraverso il crogiolo della croce; si alimenta del confronto con gli altri giudicandoli sempre peggiori», mentre Gesù ha distrutto tutto questo con la Sua Passione. Un passaggio poi, più degli altri, può tranquillamente essere preso come grande spunto di riflessione anche per i tempi che corrono oggi con il dramma del coronavirus sempre presente: «Nei momenti di oscurità e grande tribolazione bisogna tacere, avere il coraggio di tacere, purché sia un tacere mite e non rancoroso. La mitezza del silenzio ci farà apparire ancora più deboli, più umiliati, e allora il demonio, prendendo coraggio, uscirà allo scoperto. Bisognerà resistergli in silenzio, “mantenendo la posizione”, ma con lo stesso atteggiamento di Gesù. Lui sa che la guerra è tra Dio e il Principe di questo mondo, e che non si tratta di mettere mano alla spada, ma di rimanere calmi, saldi nella fede. È l’ora di Dio».