La Domenica delle Palme dà inizio alla Settimana Santa
La Domenica delle Palme è la domenica precedente la Pasqua e ricorda il trionfale ingresso che Gesù fece a Gerusalemme. Al suo arrivo in città il Cristo venne accolto da una folla festante ed estasiata che agitava grosse foglie di palma in segno di grande giubilo. Come da consuetudine la Domenica delle Palme dà inizio alla Settimana Santa, periodo durante il quale si celebra l’ultima settimana di vita di Gesù: l’Ultima Cena, la Passione e morte in Croce, fino alla Risurrezione, la domenica successiva.
L’ingresso di Gesù a Gerusalemme viene riportato in tutti e quattro i Vangeli, sebbene con alcune differenze, unicamente l’evangelista Giovanni, infatti, cita le palme, fra i rami che la folla sventolava al passaggio di Gesù, entrato in città sul dorso di un asino, perchè avvenisse quanto era stato profetizzato da Zaccaria: “Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina.” (Giovanni 12,12-15).
La Domenica delle Palme nella tradizione Cattolica
Secondo la tradizione ecclesiastica Cattolica, solitamente le celebrazioni della Domenica delle Palme fanno memoria dell’accoglienza festosa della folla, cominciando al di fuori della chiesa, dove i fedeli si riuniscono, il sacerdote dà inizio alla Messa benedicendo i rami di ulivo (o di palma) che ciascun fedele porta con sè. Si procede, quindi, alla lettura di uno o più brani liturgici, prima di rientrare in chiesa in processione per continuare con la celebrazione della Santa Messa. In chiesa la celebrazione prende spunto dalla lettura del cosiddetto passio, ovvero del racconto della Passione di Cristo, fatto a partire dai vangeli di Matteo, Marco o Luca.
Durante la Messa della domenica delle Palme il sacerdote indossa la veste rossa, al contrario di tutte le altre domeniche di Quaresima, durante le quali indossa il viola, da questa domenica infatti il rosso, che fa memoria della passione di Cristo, verrà utilizzato anche il Venerdì Santo e nelle celebrazioni della Passione di Gesù, così come anche nella domenica di Pentecoste.
La scelta di benedire proprio i rami d’ulivo (o palme) il giorno della Domenica delle Palme non è casuale e fortemente simbolica. L’ulivo infatti rappresenta nella tradizione Cristiana Cattolica, Ortodossa e di alcune chiese Protestanti, il Cristo stesso, pronto al sacrificio per farsi strumento egli stesso di pace e riconciliazione per tutta l’umanità, L’ulivo è in generale un simbolo importante e ricorrente nei testi sacri della Bibbia e compare per la prima volta nel racconto del diluvio universale. A margine della Festa delle Palme, infatti, solitamente si accompagnano le celebrazioni con un augurio di pace e serenità fra tutti gli uomini e si auspica che l’armonia possa regnare sovrana fra tutti gli uomini e in tutte le case.
Pare che il rituale della benedizione delle Palme sia molto antico e affondi le sue origini addirittura al VII secolo, qui sono pervenute le prime testimonianze di questa tradizione, il cui rito si è man mano sviluppato fino ad arrivare alla liturgia dei nostri giorni.
Altri santi di oggi, Domenica delle Palme: San Francesco da Paola
Oltre alla Domenica delle Palme, il 2 di aprile, si festeggia San Francesco da Paola, fondatore dell’ordine dei Minimi.
Di origine calabrese, nato nel 1416, gli viene dato il nome Francesco dai genitori, per ringraziare il Santo di Assisi al quale si erano affidati per avere un figlio. Entrato giovane nei frati minori, si ritira poi in eremitaggio, trovato da alcuni cacciatori, comincia a predicare il Vangelo, fonda un ordine durante il papato di Sisto IV. La sua fama di santità e le sue denunce contro i potenti, lo rendono molto seguito, al punto che venne inviato dal Papa al re di Francia, Luigi XI, questi sul punto di morte aveva chiesto al Papa che gli mandasse un santo che potesse guarirlo. Arrivato al capezzale, Francesco da Paola, non potè guarirlo nel fisico, ma lo guarisce nell’anima preparandolo a una santa morte, il re morì di sabato, come da suo desiderio, in un giorno dedicato alla Madonna, così come profetizzato da San Francesco da Paola. Termina i suoi giorni in Francia, qui trattenuto da Carlo VIII che vuole che gli sia direttore spirituale.é considerato patrono della gente di mare, in ricordo di uno dei suoi miracoli più noti: il pescatore Pietro Colosa si rifiutò di trasportarlo lungo lo stretto di Messina, dal momento che il Santo non poteva pagarlo, San Francesco, stese quindi il suo mantello sull’acqua, vi sale e raggiunge Messina.