In un Duomo di Milano completamente deserto, si è celebrata anche nel capoluogo lombardo la Domenica delle Palme più “strana” della storia recente d’Italia: città e Duomo senza gente, con pochissime panche occupate (e distanziate) per assistere alla celebrazione della Santa Messa che anticipa la Settimana Santa. Mentre l’arcivescovo Mario Delpini benediceva la città e celebrava l’eucaristia del Signore, davanti a lui presenti pochi sacerdoti, qualche suora e il sindaco di Milano Beppe Sala assieme al Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana.



«Pasqua ci regali una vita nuova», ha spiegato nel messaggio speranza letto durante l’omelia l’arcivescovo di Milano, una delle città più segnate dall’emergenza coronavirus. Dopo l’intervento di ieri dell’ex Ministro Salvini in merito alla proposta di riaprire le chiese nel giorno di Pasqua («Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria»), gli risponde in maniera netta il sindaco Sala all’uscita dalla messa per la Domenica delle Palme «Io non sono d’accordo perché penso che in questi momenti la propria fede possa e debba essere anche un fatto personale e privato». (agg. di Niccolò Magnani)



La celebrazione che anticipa la Pasqua

La Domenica delle Palme quest’anno si celebra il 5 aprile e corrisponde alla seconda domenica della Passione di Cristo e da inizio alla Settimana Santa che termina con la Pasqua, ovvero con la Resurrezione del Cristo che ha sconfitto il peccato degli uomini donando loro la salvezza. Si tratta di una festività che accomuna i cattolici, i protestanti e gli ortodossi: la palma è il simbolo della Domenica delle Palme, in quanto ogni mese spunta una foglia simboleggiando dunque la rinascita. In alternativa alla palma c’è l’ulivo, a ricordare l’unzione del Cristo oppure rametti intrecciati, soprattutto in Nord Europa dove, per via dei climi più rigidi, è arduo trovare un ramo di ulivo o una palma.



Domenica delle Palme, in cosa consiste

La celebrazione della Domenica delle Palme consta della benedizione delle palme e della processione dei celebranti che entrano in chiesa come Gesù entrò a Gerusalemme. L’origine della Domenica delle Palme è legata a quando Gesù con i discepoli si incamminò verso Gerusalemme. Nei pressi del villaggio di Betfage, il Maestro vi inviò nella notte del sabato due discepoli per recuperare un asina e un puledrino. Se qualcuno avesse domandato il perché, loro avrebbero dovuto affermare che servivano al Signore, ma che presto li avrebbe restituiti. Lo stesso profeta Zaccaria aveva profetizzato “Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina”. Così avvenne e Gesù in groppa a un asina entrò in Gerusalemme tra ali di folla che coprivano la strada con mantelli e agitavano le palme per onorare il Messia gridando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli!”. La gente acclamava Gesù di Nazareth come un re, nonostante non usasse un cavallo come solitamente fanno i regnanti, ma un’asina: il potere di Gesù non era infatti terreno in quanto le sue armi erano il perdono e la pace. Non stupisce la scelta dell’asina, visto che questo docile animale accompagna la vita di Gesù nei suoi momenti principali, dalla nascita nella grotta di Betlemme a quando la Sacra Famiglia fugge in Egitto per scampare all’ira di Erode.

I Beati della giornata

Il 5 aprile si celebrano anche santa Caterina Thomas, i Santi Martiri di Persia, santo Alberto di Montecorvino, santa Irene di Salonicco, san Geraldo, santa Ferbuta, Santa Giuliana di Cornillon o di Liegi, Santi Martiri di Aquae Regiae (di Regiis), San Vincenzo Ferrer e i beati Raimondo di Monteolivo, Mariano de la Mata Aparicio, Mariano de la Mata Aparicio, Caterina di Maria e beato Antonio Blasi.